Padova – Dopo l’ampio successo delle prime due edizioni, riparte “Selfie – Teatro e social network”, il laboratorio teatrale rivolto a studenti delle scuole di Padova e Rovigo, nato con l’intento di stimolare nei ragazzi una riflessione sull’uso delle nuove tecnologie e dei social network e sulla dipendenza che talvolta ne può derivare.
Il progetto, ideato e curato dagli attori Gianni Bozza e Loris Contarini della compagnia TOP – Teatri Off Padova e vincitore di “Attivamente 2017-2018” (iniziativa promossa e sostenuta dalla Fondazione Cariparo per arricchire l’offerta formativa delle scuole di ogni ordine e grado delle province di Padova e Rovigo), ha visto negli anni scorsi il coinvolgimento di 50 classi e 35 scuole, per un totale di oltre mille adolescenti tra i 14 e i 18 anni.
Per l’anno scolastico in corso, la nuova avventura vedrà i due attori e formatori incontrare altre 40 classi, 22 scuole, e un complessivo di 900 ragazzi. Il progetto farà tappa a Padova, Rovigo, Piove di Sacco, Adria, Camposampiero, Montagnana, Badia Polesine, Castelmassa, Sant’Apollinare.
Durante gli incontri, due per ciascuna scuola, con l’aiuto di alcune tecniche ed esercizi teatrali i ragazzi sono sollecitati a raccontare di sé ai coetanei e poi ad analizzare insieme il modo e le parole da loro scelti per farlo, nonché i messaggi arrivati agli altri partecipanti. …Cosa succede quando però la piazza, anziché essere quella reale, della propria classe o del gruppo di amici, diventa quella virtuale della rete? È intorno a questo interrogativo che si articolano le due giornate di confronto e laboratorio con l’obiettivo di sviluppare nei ragazzi il senso dell’“identità” dell’individuo (se stessi e l’altro), una riflessione sul valore della propria dimensione personale e privata come parte preziosa di sé – e dunque sulla necessità di proteggerla -, cercando di favorire capacità critica e maggior consapevolezza rispetto a cosa significhi consegnare una parte della propria vita, delle proprie emozioni e delle relazioni “reali” alla virtualità incontrollabile della rete. Al termine del laboratorio, la restituzione del lavoro svolto: ai ragazzi è chiesto sempre di scrivere in forma anonima cosa portino con sé dell’esperienza vissuta e di cosa, invece, si vogliano liberare rispetto al loro rapporto con i social, le nuove tecnologie, gli altri.