È sotto shock la Slovacchia, all’indomani dell’assassinio di Jan Kuciak, il giornalista di 27 anni ucciso con un colpo di arma da fuoco insieme alla sua compagna.
Per gli inquirenti è molto probabile che il movente di questa esecuzione sia da ritrovarsi nel lavoro del reporter, impegnato in inchieste che toccavano da vicino il partito del premier Fico, mafie e fondi europei.
Dice Gábor Tanács, corrispondente di euronews a Budapest: “Le porte hanno i sigilli delle forze dell’ordine, gli ispettori sono appena partiti. Con questo brutale omicidio, la Slovacchia entra nel club dei Paesi dove i giornalisti rischiano la propria vita per fare inchieste legate alla politica e all’economia”.
Secondo alcuni giornali slovacchi, Kuciak avrebbe collaborato con un giornalista anglosassone anche a inchieste sulla mafia italiana, e sui relativi affari sui fondi europei. In particolare il giovane si sarebbe occupato di un gruppo criminale legato alla ndrangheta calabrese.
Da Bruxelles immediata la reazione del presidente dell’euro parlamento Antonio Tajani: “La Ue non può accettare che un giornalista sia ucciso facendo il suo lavoro”.