Roma – Che ruolo ricopre la donna nella tradizione induista? Quale è il suo contributo alla società? Come spiegare al mondo occidentale la posizione cruciale della figura femminile al di là di facili stereotipi? Sono solo alcune delle domande a cui l’Unione Induista Italiana – Sanatana Dharma Samgha – vuole tentare di rispondere.
Recita lo Yajurveda, uno dei libri sacri per gli Hindu, “O donna tu sei stabile come la terra, sei il sostegno del mondo e della società”. Ripartendo dalla propria spiritualità, l’UII propone una nuova comprensione del ruolo della donna che la liberi dalle catene – ideali e fisiche – che la imprigionano nelle società occidentali come in quelle orientali.
Presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, nel pomeriggio del 6 marzo, l’Unione Induista Italiana presenta dunque ‘L’universo poliedrico del femminile. Da Kali a Desdemona’ un’occasione di confronto e dibattito che vedrà confrontarsi sulle sfide attuali, tra tradizione e modernità, esponenti del mondo politico, religioso, accademico, artistico e della comunicazione, oltre ad attivisti per i diritti di genere.
L’incontro, moderato dall’on.le Grazia Francescato, riserverà un significativo spazio alle testimonianze di donne nate in India e ora residenti nella nostra realtà italiana multiculturale e multi religiosa, protagoniste di esperienze del tutto particolari. Si parlerà, a tale proposito, anche di come l’Unione Induista stia lavorando all’interno delle proprie comunità, per emancipare la donna, a livello di salute, cultura, professionalità, e sostenerla nel processo di integrazione nella comunità adottiva, pur nel rispetto della tradizione.
La prof.ssa Marilla Albanese, indologa, tratterà in modo approfondito il tema del femminile nella società indiana. Affronterà la figura della donna espressa nell’arte e nella letteratura religiosa e le incongruenze di cui è vittima nella realtà sociale indiana. Parteciperà al dibattito la giornalista Rai Valeria Fraschetti, che, attraverso il racconto della sua esperienza di freelance in India per due anni da cui è scaturito il suo libro “Sari in cammino. Perché l’India non è ancora un paese per donne”, presenterà un ventaglio di storie di donne simboliche della realtà indiana. Un contributo particolare sarà offerto da Enrica Miceli, Segretaria Generale dell’Associazione Prospettive Mediterranee e vincitrice del Premio del Volontariato Internazionale 2015 della FOCSIV per il suo impegno in India a favore di progetti per l’emancipazione delle donne dei quartieri poveri a Mumbai e di tutela di bambini orfani, abbandonati e vittime di violenza e delle ragazze madri in Kerala.
Agli interventi, che inizieranno a partire dalle ore 15, si alterneranno momenti artistici, rispettivamente a cura dell’attrice e regista Enrica Rosso, che interpreterà un monologo dedicato alla prima vittima di femminicidio della storia, Desdemona, e rivolto alla considerazione di cosa sarebbe successo se avesse preso la parola: “TACI e sta’ ferma! Hai detto. No, Otello no! Non starò zitta. Qui, nella nostra camera da letto, ho anch’io voce in capitolo. Vuoi fare del nostro giaciglio d’amore un campo di battaglia? Deve dunque finire tutto nel sangue? Tu sei un generale. Vuoi divenire ora un assassino?”
Altra parentesi interpretativa sarà quella dell’attrice e regista Puja Devi, che dedicherà alcune letture a Durga, espressione femminile forte e combattiva del Divino. Seguirà la danza classica dell’India in stile Kuchipudi con Atmananda, danzatrice e coreografa della Tala Vidya Academy.