Novanta giorni per restituire alla Terra almeno una piccola parte di ciò che le abbiamo tolto. È il tempo che servirà all’associazione Legambiente di Catania per sensibilizzare e ricordare a tutta la comunità quanto sia importante la protezione e il rispetto del pianeta. Un movimento che oggi si tramuta in un progetto tangibile che affonda le radici nella campagna crowdfunding “100 alberi per Catania”, approdata da pochi giorni su Laboriusa, la prima piattaforma web siciliana legata al mondo no profit.
Un’iniziativa che parte “dal basso” per richiamare l’attenzione della popolazione digitale (e non solo) sul verde urbano, attivando così un processo di economia circolare dove tutto si rigenera, proprio come avviene in natura. Attraverso le donazioni raccolte online (1.500 euro è l’obiettivo da raggiungere), sarà possibile finanziare l’acquisto di alberi, la loro messa a dimora nelle aree urbane catanesi e lo sviluppo di attività di educazione ambientale nelle scuole e nei quartieri dedicati: «Partecipare a questa campagna di raccolta fondi – spiega Viola Sorbello presidente della sezione etnea di Legambiente, da sempre attenta alle emergenze ambientali – significa dimostrare quel senso di appartenenza, di rispetto e di cura che ciascun cittadino dovrebbe avere nei confronti del luogo in cui abita».
Alimentare il polmone verde della città vuol dire anche ridurre il deterioramento della qualità della vita, contrastare l’inquinamento atmosferico e mitigare gli effetti del cambiamento climatico: “doveri” oltre che vantaggi necessari per rendere la città un luogo piacevole dove vivere. Un progetto dal cuore green, a cui è possibile unirsi con un solo click sul sito ufficiale www.laboriusa.it e iniziare così a compiere il primo passo verso uno sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di “respirare” una nuova coscienza ambientale e ripagare le emozioni che ogni giorno la Terra offre.
«Con Legambiente arriviamo a quota 22 progetti – sottolinea Assia la Rosa, founder di Laboriusa – con una raccolta complessiva, off e online, che ha superato i 38mila euro e i 680 donatori. Una piccola rivoluzione dal basso che vuole prima di tutto creare una nuova cultura legata al mondo del terzo settore e che, in poco tempo, ha permesso concretamente di realizzare iniziative creative, sociali e solidali».