Il Consiglio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Treviso, a seguito del dibattito pubblico in merito alla gestione del verde urbano, ed in particolare delle alberature (potature, abbattimenti, valutazioni di stabilità), ritiene necessario evidenziare il proprio punto di vista.
Quali tecnici che quotidianamente sono chiamati a gestire il verde pubblico e privato, pensiamo sia necessario creare un vero e proprio “Nuovo patto per il verde”, che coinvolga tecnici, amministratori, ditte di manutenzione del verde e loro operatori, giornalisti ed operatori dei media, privati cittadini. Il verde, da problema, dovrebbe diventare sempre più risorsa strategica da gestire correttamente, con benefici (potenzialmente enormi) diretti ed indiretti, per tutti.
Abbiamo a tal fine individuato alcune priorità che ci sembrano determinanti.
1) Corretta informazione. Chi professionalmente si occupa di informare e divulgare sul verde, dovrebbe cercare per quanto possibile di fornire informazioni e nozioni corrette, valutando bene le situazioni ed evitando toni ed approcci emozionali, colpevolistici oppure riportando addirittura le notizie in modo errato. Inoltre, sarebbe necessaria una corretta divulgazione a tutti i livelli, attraverso incontri pubblici, convegni e coinvolgimento delle scuole, in particolare in occasione di rilevanti interventi sul verde pubblico.
2) Formazione ed aggiornamento. È sempre più necessario che i tecnici, gli operatori ed i dipendenti delle Pubbliche amministrazioni, ognuno per quanto di sua competenza, siano adeguatamente e costantemente formati ed aggiornati in merito al verde e agli interventi che sono chiamati a progettare, gestire, realizzare.
3) Importanza di tecnici e ditte specializzate. È fondamentale che gli interventi specialistici che riguardano il verde, sia privato che – a maggior ragione – pubblico, siano affidati nelle diverse fasi a tecnici ed operatori specializzati, con comprovate preparazione, capacità ed esperienza.
4) Diversa gestione delle gare di appalto. Si assiste ancora frequentemente a gare di appalto pubbliche in cui l’unico criterio per la scelta dell’appaltatore è l’offerta economica, peraltro spesso con importi a base d’asta ridotti all’osso. La scelta di criteri oggettivi di valutazione della professionalità ed importi congrui a base d’asta, sono elementi imprescindibili a garanzia di lavori adeguati.
5) Necessità di programmazione. La gestione del verde pubblico non si improvvisa né può essere realizzata rincorrendo le emergenze. Soprattutto a livello comunale, è necessario predisporre una vero e proprio piano del verde pubblico, con adeguati censimenti e programmazione degli interventi. A tal proposito, il Regolamento del Verde può rivelarsi uno strumento strategico per la tutela, la gestione e la valorizzazione del verde, anche privato.
6) Politiche strategiche per il verde. Il verde urbano dovrebbe diventare oggetto di vere e proprie scelte politiche, considerate le sue rilevanti funzioni pubbliche e le potenziali ricadute positive per la collettività, nonché per prevenire eventuali criticità e relative spese legate alla sicurezza. Nei bilanci comunali, o delle società incaricate della gestione, il verde non può essere sempre un capitolo residuale. Inoltre, ben vengano incentivi anche fiscali come il nuovo “Bonus giardini”, la cui validità va testata adeguatamente, ma che sembra andare nella direzione giusta. Sono da incentivare iniziative promozionali quali, a titolo di esempio, la premiazione di Amministrazioni che si distinguono per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio arboreo.
Auspichiamo pertanto un sempre maggiore dialogo tra le parti coinvolte su questo importante aspetto della vita collettiva, nella certezza che il patrimonio verde sia davvero un patrimonio comune di fondamentale importanza.