Una partita negativa per il Milan, che contro il Cagliari non è riuscito ad andare oltre il pareggio a dispetto delle aspettative iniziali che vedevano i rossoneri nettamente favoriti sulla carta. Alla fine Higuain ha evitato il peggio, riuscendo a rispondere al vantaggio della squadra di casa firmato da Joao Pedro.
A parlare del match rossonero è stato il tecnico Gennaro Gattuso, che ha dimostrato tutto il suo rammarico per la prestazione dei suoi, ribadendo come la strada del club per tornare ai vertici sia ancora lunga: “L’inizio che abbiamo fatto è un problema che dobbiamo risolvere. I primi 20′ sono stati imbarazzanti. Abbiamo fatto tanto di buono, ma quei venti minuti è stata una partita bruttissima a livello mentale, tattico, su tutto. Se vai sotto 2-0 questa gara non la recuperi più. Siamo usciti alla distanza, nella ripresa. Il Cagliari se fosse andato avanti di due gol sarebbe stato davvero un problema per noi”.
“Dobbiamo essere bravi sia io che la società a dare la giusta fiducia ai giocatori. Dobbiamo migliorare l’atteggiamento, non possiamo giocare come all’inizio. Non possiamo essere arrabbiati a fine partita, dobbiamo arrivarci prima”.
“Non ho visto nessun inserimento offensivo nella prima mezz’ora, non va bene così. La strada è ancora lunga, oggi ci è andata bene. A me viene da ridere quando viene detto che siamo la seconda o terza squadra. Se miglioriamo possiamo far bene, ora, però, così no”.
“Poche verticalizzazioni per Higuain? Sono d’accordo. Però se vedete bene anche lui sta cambiando e venendo di più incontro dandoci una mano, sarebbero serviti maggiori inserimenti dei centrocampisti e degli esterni”.
“Sono nato settimino, avevo fretta quando ero nella pancia. Voglio parlare di un concetto che non vedo, dobbiamo prendere sempre una legnata sui denti, questa squadra ha il veleno dentro ma non riesce a tirarlo fuori. Sono contento dei complimenti, ma dobbiamo leggere meglio le partite. Abbiamo preparato questa partita e sapevamo le difficoltà e per venti minuti abbiamo fatto tutto il contrario. Se vogliamo essere protagonisti non possiamo permetterci queste cose”.