Londra – Oggi la prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Adriano Iasillo, ha emesso la sentenza definitiva in merito al processo per l’omicidio di Yara Gambirasio che ha visto come unico imputato Massimo Bossetti.
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Bossetti, condannandolo quindi all’ergastolo.
Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno scritto nel ricorso 23 motivi per cercare di dimostrare l’estraneità di Massimo Bossetti al delitto ma si sono concentrati sulla cosiddetta “prova regina” ovvero il dna di Bossetti ritrovato sul corpo di Yard.
Hanno contestano il fatto che sia stato estratto senza rispettare le cosiddette best pratices previste dalla comunità scientifica che, di recente, sono state ufficialmente approvate dalla stessa. L’esame, pertanto, secondo loro “era da ripetere”.
Secondo il Pg della Cassazione, che ha chiesto la conferma dell’ergastolo: “Non esiste un ragionevole dubbio sull’innocenza di Bossetti, che non ha avuto un moto di pietà e ha lasciato morire Yara da sola in quel campo. Il Dna è stato “dirimente” nel dimostrare la colpevolezza dell’uomo. L’indagine è stata perfetta, gli accertamenti capillari”.
In tarda serata la sentenza definitiva.