Un’adolescente che uccide i genitori. Tipologia da cronaca nera ormai non tanto originale. Che anzi si ripete con fin troppa frequenza. E questo romanzo potrebbe sembrare un instant book tra i tanti, un noir che prende spunto dalla cronaca o, peggio, che si addentra in tesi psichiatriche e psicosociologiche. Invece “Canale zero” è un preciso congegno narrativo, che denota una raffinata conoscenza dell’universo giovanile, una non comune sensibilità interpretativa e una padronanza della scrittura che si fa arte visiva. Daria, la ragazza protagonista, che dapprima si chiude in un ostinato isolamento, si rivela poi, a poco a poco, nelle sue lettere verso il “mondo esterno”. Il linguaggio schietto e semplice mette a nudo il disagio di un intero contesto con inconsueta lucidità e potenza, tallonando da vicino i labili confini tra follia e poesia, con brani di sconvolgente disperazione ma anche con levità di canzone.
* Canale zero * di Fabrizia Poluzzi (Ed. Salani, pp. 128, euro 11,00).