Ponte Morandi, cosa si doveva e si deve fare

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Genova – Dall’incontro di ieri sera con ing.Testone possiamo dire quanto segue.

Senza varie prove sul posto non si può avere situazione chiara.
Premesso questo si potrebbe portare ad esempio il ponte sullo Stura.

Per una verifica di una situazione del genere bisogna:
– misurare le deformazioni dell’oggetto
– verificare se è ancora in precompressione
– la portata effettiva e reale ( prelevando un cubetto di calcestruzzo per analizzarlo
controllare lo stato del ferro
– verificare le crepe ,considerando se sono:dannose,pericolose o dubbie
L’osservazione delle crepe risulta approfondita ad esempio misurandone lo spessore, l’inclinazione la larghezza con relativa reazione del calcestruzzo.
Le varianti sono molte.
Osservando attentamente sorgono dubbi circa gli stralli, dei quali già 20 anni dopo vennero rifatti e raddoppiati con un intervento drastico e rinforzi  diversi per 3 campate.
Anche sui pilastri ci sono osservazioni: essi sono in relazione all’altezza e alle oscillazioni.
Esempio: analizzano le foto del dubbio ponte sullo Stura si osserva una grande caduta d’acqua, che ovviamente si è raccolta in un avallamento piuttosto dubbio.
Questo è ciò che abbiamo desunto con l’Ing Testone, uno dei massimi esperti  del settore.

 

Ultima importante osservazione: è determinante il controllo dei cantieri poichè è successo molto frequentemente che, per risparmiare, si alterasse il calcestruzzo o si sottraessero ferri.
Speriamo in una maggiore onestà.
luisa costa 
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