Continua a far discutere la decisione del presidente americano Donald Trump di ritirare le truppe dalla Siria. Una scelta che il titolare della Casa Bianca ha rivendicato e ribadito anche con i fatti forzando, nelle ultime ore, l’uscita dal pentagono del segretario alla difesa ‘dissidente’ Jim Mattis dimessosi perché in rotta totale con “The Donald”.
Il posto di Mattis, che avrebbe dovuto lasciare il primo febbraio invece lascia il primo gennaio, verrà preso dal suo vice Patrick Shanahan. Ovviamente gli effetti del ritiro degli americani dalla Siria si fanno sentire anche in Europa dove alcuni alleati NATO restano perplessi.
Il presidente francese Emmanuel Macron in visita di Stato in Ciad ha risposto a una domanda sul ritiro americano dalla Siria dicendo di deplorare la decisione “Essere alleati – ha detto – significa combattere spalla a spalla; è la cosa più importante per un capo di Stato e per un capo dell’esercito”.
È invece d’accordo con il presidente Trump il capo di Stato turco Recep Erdogan, interessato ad avere meno attori possibile sul campo per gestire in autonomia la questione curda. Nelle ultime ore, in una telefonata, Erdogan ha promesso a Trump di distruggere ciò che resta dell’Isis e le truppe di Ankara già procedono numerose verso il kurdistan siriano.