L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO
Anche Papa Francesco nell’Angelus domenicale e nella giornata della parata dell’epifania ha citato il caso delle due Onge dei 49 migranti ancora a largo di Malta da Natale senza un accordo sul loro sbarco. Il gesto che ha sorpreso è dell’arcivescovo di Malta Charles Scicluna che, stando a quanto riportato da Avvenire, si è recato alla banchina del porto dell’isola e ha lanciato un appello “come si può festeggiare la nascita del Bambinello e poi dirsi cristiani lasciando dei nostri fratelli in mare”.
Sul tema si è anche espresso il Monsignor Guerino di Tora presidente di Migrantes la Fondazione della Cei che ha ribadito come di fronte una situazione del genere non ci si possa sentire con la coscienza a posto.
Un richiamo specifico quello del Pontefice che si rivolge diettamente ai politici europei:
“Da parecchi giorni quarantanove persone salvate nel Mare Mediterraneo sono a bordo di due navi di ong, in cerca di un porto sicuro dove sbarcare. Rivolgo un accorato appello ai leader europei, perché dimostrino concreta solidarietà nei confronti di queste persone”
LA RISPOSTA DI MALTA, “NON VOGLIAMO CREARE PRECEDENTE”
Il premier maltese Muscat in un comunicato pubblicato sul profilo twitter del ministro dell’Interno Farrugia, ha chiarito che il salvataggio non è avvenuto in acque maltesi e che pertanto La Valletta non deve assumersi eventuali responsabilità. “non vogliamo creare un precedente” spiega Muscat.
Muscat poi incalza gli altri paesi: fanno i difficili per 30,70 migranti quando Malta negli ultimi giorni ne ha accolti 249. Infine afferma che il governo è pronto a trovare la migliore soluzionemi aspetto che gli altri Stati europei facciano lo stesso.
IL GOVERNO ITALIANO, DI MAIO: “TUTELARE DONNE E BAMBINI” SALVINI: “DECIDO IO”
Una fonte vicina al premier Joseph Muscat, citata da Avvenire, fa sapere che c’era “un’intesa per far scendere i migranti e per il loro trasferimento” ma le parole di Di Maio avrebbero complicato le cose. Il vicepremier e ministro del Lavoro ha dato la disponibilità dell’Italia ad accogliere donne e bambini, ma le fonti maltesi rifersicono che il governo di La Valletta non avrebbe apprezzato le critiche nei confronti di Malta e l’idea di separare le famiglie accettando di far arrivare solo donne e bambini.
Tra i paesi si sarebbero fatti avanti Francia, Olanda e nelle ultime ore anche la Germania. Intanto l’esecutivo italiano deve ancora chiarire la sua posizione. Da un lato Di Maio ha aperto alla possibilità di accogliere una parte dei migranti, ma il ministro dell’Interno Salvini frena. Due visioni diverse, tanto che il capo del Viminale ha ribadito di non voler aprire i porti, rimandendo saldo alla sua decisione iniziale. “Va benissimo che parlino Fico e Di Battista.. ma quello che decide in materia di migranti sono io“.
Nelle ultime ore è intervenuto anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che ha detto” Siamo pronti a dare una lezione all’Europa accogliendo donne e bambini a bordo delle navi Sea-Watch3 e Prof Albrecht Penck, ma tutta la Ue deve farsi carico del problema, a partire da Germania e Olanda, Paesi le cui bandiere sventolano sulle due imbarcazioni”.
L’attesa forse è per l’intervento ancora una volta di mediatore del premier Conte anche se le divergenze tra i due partiti di maggioranza M5S e Lega stanno diventando sempre più distanti, sintomatiche di una fase in cui la crisi migratoria diventa paradigma di proposte elettorali in vista delle elezioni europee.
La crisi più grande è quella che sta vivendo il M5S all’interno la divisioni sono all’ordine del giorno dopo il decreto sicurezza che ha creato malumori nel movimento. Adesso la crisi sul tema migranti ha peggiorato la spaccatura con una fronda che vale 35 deputati che si sono schierati a favore dell’ “accoglienza” offerta da Di Maio e vicini a Roberto Fico.
La portavoce della Sea Watch per l’Italia, Giorgia Linardi, ha comunque definito “non credibile” l’offerta italiana di soccorso per donne e minori:
“La dichiarazione del vice premier Luigi Di Maio è stata prontamente smentita da Matteo Salvini: l’Italia resta in una posizione che, rispetto alle intenzioni, non è chiara. È un’opzione che non possiamo prendere sul serio”.