“Ultimamente ho appreso delle condizioni di febbre alta che sta attraversando mio marito presso il centro di detenzione di Tokyo, ma le informazioni a mia disposizione sono limitate ai notiziari, perché a nessun familiare è stato concesso alcun contatto con lui dal 19 novembre scorso. Le autorità giapponesi rifiutano di dirci se è stato trasferito in un’infermeria, né ci consentono di parlare con il personale sanitario presso il penitenziario. Faccio appello alle autorità giapponesi perché ci forniscano informazioni sulla salute di mio marito. Siamo molto preoccupati per la sua salute e temiamo che la sua guarigione venga compromessa dal continuo stress di dover affrontare condizioni così difficili e un trattamento così ingiusto.
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