“Gli appartenenti alle Forze dell’ordine sono gli unici in cui è stata dichiarata guerra in tempo di pace. La notte di ordinaria follia avvenuta a Roma ne è solo l’ennesima conferma che a noi non serviva. Le aggressioni assurde e bestiali che continuiamo a registrare e a subire nel binomio ormai purtroppo inscindibile ‘tifo violento – calcio’ non lasciano più spazio alcuno ad ulteriori ricerche di dialogo inutile quanto ipocrita. Dialogare con chi rispetta la legge e con chi si comporta civilmente è superfluo. Dialogare con certi delinquenti pronti ad ammazzare chi porta una divisa è francamente inaccettabile, oltre che assolutamente inutile. Non è più tempo di fare parole e discorsi, di fronte ad azioni delinquenziali che sono una sfida fra le più sfacciate e arroganti allo Stato ci aspettiamo solo risposte forti e molto concrete. Non c’è sport al mondo che valga la vita e la salute dei tanti colleghi che puntualmente finiscono in ospedale quando non all’obitorio, né tutelare gli interessi economici che ruotano attorno al calcio può valere mai i rischi e le conseguenze assurde che gli Operatori della sicurezza subiscono di continuo. E, oltre tutto, se tavoli in proposito si devono tenere allora anche noi rappresentanti dei lavoratori della sicurezza dobbiamo sedervi; ci dovrà pur essere qualcuno che ricordi a tutti quale ecatombe si verifica fra gli agenti mentre non uno dei delinquenti che ne hanno responsabilità marcisca in galera per un tempo ragionevole”.
E’ questo il duro commento di Valter Mazzetti (nella foto), Segretario generale Fsp Polizia di Stato, Federazione sindacale di Polizia, dopo gli scontri avvenuti stanotte fra ultras e Forze dell’ordine a Roma in occasione dell’anniversario della fondazione della Lazio.
“Oggi come prima cosa vogliamo dare solidarietà ai Poliziotti della Mobile rimasti feriti – conclude Mazzetti –, ed è appena il caso di far notare che le violenze bestiali nei loro confronti arrivano a poco più di 24 ore dall’incontro romano per discutere di norme antiviolenza in occasione di manifestazioni sportive, quasi come una beffa inesorabile. Inutile dire come attendiamo che il ‘pugno duro’ annunciato dal ministro Salvini contro i criminali del tifo violento diventi realtà, senza che quello ‘sradicare la violenza con ogni mezzo necessario’ di cui si è parlato debba significare passare sui corpi dei poliziotti dei servizi d’ordine pubblico”.