In Russia, un atleta di sport estremi ha corso per 50km alla gelida temperatura di -60°C lo scorso 14 gennaio. Si chiama Dmitri Voloshin ed è originario della Moldavia: ha preso parte ad un evento di beneficienza nella località di Oymyakon, uno dei luoghi abitati più freddi dell’emisfero settentrionale, dove le temperature possono scendere fino a -71°C.
La corsa, impossibile da affrontare per un essere umano poco allenato, era parte del progetto “Unfrozen”, letteralmente “scongelato”, che punta a accendere i riflettori sul problema della paralisi cerebrale infantile e aiutare una bambina di 4 anni, Eva Pismenyk, affetta dalla malattia.
Dmitri ha lanciato l’iniziativa non appena è venuto a conoscenza della storia di Eva. I fondi raccolti aiuteranno la famiglia della bimba per i costi connessi alla sua riabilitazione neurologica.
Mentre Dmitri correva, la temperatura percepita (tenendo in conto del vento) è scesa fino a -67°C. Si tratta del primo atleta a riuscire in un’impresa del genere in totale indipendenza, senza il supporto di dottori o personale paramedico.
“E’ stato il test più difficile della mia carriera sportiva. Come una passeggiata nello spazio, terribile per il gelo e la mancanza di aria. Nessun tipo di equipaggiamento ti protegge davvero per un freddo simile. Spero di non essermi congelato la faccia durante la corsa. Era molto difficile respirare, l’ossigeno nell’aria era poco e la maschera piena di ghiaccio. La mia esperienza da apneista, abituato a trattenere il respiro, mi è stata utile”, ha detto una volta tagliato il traguardo.
La gara è stata condotta con il sostegno della Federazione di Atletica della Repubblica di Sakha (Yakutia) e dell’amministrazione del villaggio di Tomtor.
“Nei momenti più difficili, ho pensato alla mia famiglia che era molto preoccupata per me. Quando volevo fermarmi, ho pensato ad Eva che aspettava il mio aiuto. Volevo prendermi un attimo per andare nella mia sauna… nelle ultime due ore ho cantato una canzone di guerra”.
“Oymyakon è una regione mozzafiato, con una natura e delle persone uniche”, ha continuato. “Tornerò sicuramente qui. Sono grato ai miei amici che erano qui per sostenermi”.
Quello a cui ha partecipato Dmitri non è il primo evento podistico in condizioni estreme.
Nell’aprile 2018, Dmitri Voloshin ha partecipato alla famosa North Pole Marathon, dove è arrivato secondo con un tempo di 5 ore e 3 minuti.
Nel 2017 ha partecipato all’ultramaratona Marathon Des Sables diventando il primo atleta moldavo a partecipare ad una competizione internazionale così prestigiosa.
In carriera si conta anche un IronMan (Zurigo, 3.9km di nuoto, 180km in bici e una maratona) e una traversata a nuoto dello Stretto di Gibilterra (18 km). Dmitri è anche istruttore di apnea.
Il 5 gennaio Oymyakon ha ospitato la prima gara internazionale in condizioni estreme su cinque distanze, da 5 a 42 km. Nessuno dei corridori iscritti è riuscito a superare la distanza della maratona a -48° C. Solo un partecipante, atleta dilettante e capo della Emissky Nasleg del Distretto Amginsky del Sakha (Yakutia), Ilya Pesterev, ha percorso 38 km in 3 ore e 53 minuti.