Classi separate per bimbi stranieri, la polemica della Martino

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Classi separate per bambini stranieri per imparare l’italiano. Si tratta di un’iniziativa promossa e finanziata dal Comune di Milano che, a partire da questo mercoledì, instuirà delle classi apposite per bambini stranieri che durante tutta l’estate li aiuteranno a migliorare la lingua e a conoscere la città. I bambini, separati dai coetanei italiani anche nei momenti di gioco, rimarranno quindi fra stranieri dal mattino fino al tardo pomeriggio.

“La convivenza fra bambini italiani e stranieri è un’esperienza che arricchisce sia i nostri bambini sia gli altri, è una crescita antropologica culturale oltre che umana e quindi non può e non deve essere eliminata” commenta Annalisa Martino, responsabile per la città di Milano dell’Italia dei Diritti. “E’ giusto che i bambini oltre alle ore passate in classe con i bimbi italiani vengano affiancati da un rinforzo linguistico fatto al di fuori dell’attività scolastica – continua la Martino – tuttavia non deve essere cancellato il momento di gioco e di svago insieme ai loro compagni italiani. In questo modo si rischia che i bimbi vivano come una segregazione questa esperienza e che non riescano ad integrarsi nella realtà scolastica. L’integrazione passa attraverso uno scambio, dove non c’è un’assimilazione della cultura più forte da parte della cultura più debole, ma un passaggio e un confronto continuo fra due realtà diverse.”

“Intercultura – l’esponente milanese del movimento presieduto da Antonello de Pierro – significa scambio. Non è necessario che i bambini vengano isolati l’intera giornata per apprendere la lingua italiana. Un procedimento del genere potrebbe anzi rivelarsi nocivo e controproducente per la crescita dei bambini.”

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