“Continuo a sostenere Cesare Battisti». Parla Fred Vargas, la scrittrice che più di altri intellettuali Oltralpe si è esposta per difendere l’ex militante dei Pac (proletari armati per il comunismo) che nei giorni scorsi, dopo 37 anni di latitanza e l’arresto a gennaio, ha ammesso di aver partecipato a quattro omicidi. La romanziera francese è stata in prima linea nella campagna in favore dell’italiano condannato per terrorismo, prima finanziando la sua difesa legale in Francia durante i procedimenti di estradizione e poi scrivendo addirittura un saggio per provare la sua innocenza. Vargas aveva pubblicato nel 2004 La verità su Cesare Battisti nel quale ripercorreva i processi in contumacia in Italia denunciando presunte “negazioni del diritto” e una campagna di “disinformazione” sul caso giudiziario. Ora che Battisti ha confessato, riconoscendo la sua colpevolezza e la regolarità dei processi in Italia, Vargas non ha nessun rimorso. Anzi. «Le dichiarazioni di Battisti non rimettono in discussione i risultati delle mie ricerche» commenta la scrittrice nel ricordare il libro-inchiesta.
L’intellettuale francese è consapevole di quanto ancora più paradossale e incomprensibile diventi oggi la sua posizione. Quasi un’impuntatura davanti alla realtà dei fatti messa nero su bianco nel verbale di confessione di Battisti.
«Avete il diritto di considerarmi un’imbecille, un’ingenua, ma mi ero estremamente documentata sul dossier» prosegue, lasciando così intendere che resta convinta dell’esistenza di zone d’ombra o irregolarità nei procedimenti giudiziari. E poi conclude con una frase sibillina: «Nonostante queste confessioni, confermo il mio sostegno a Battisti per ragioni che non posso dire».
© RIPRODUZIONE RISERVATA (da “Repubblica“, 28 marzo 2019)