Sono stati definiti sovversivi dal governo cubano, ma gli attivisti LGBT hanno voluto sfidare il regime marciando per quasi un chilometro nel cuore de L’Havana.
Almeno tre persone sono state arrestate per aver partecipato alla dodicesima marcia annuale contro l’omofobia.
“Non è una protesta politica, non è questa l’intenzione – dice un attivista – Siamo qui per Fidel, per la Rivoluzione e per tutti gli altri, anche se quest’anno ci hanno voltato le spalle, vogliamo dimostrare che sì, possiamo farcela”.
Cuba autorizzava eventi di questo tipo ogni anno e, addirittura, nei mesi scorsi, il regime discuteva dell’approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ma dopo una serie di proteste delle Chiese evangeliche, che hanno un seguito crescente sull’isola, il governo ha fatto marcia indietro.