Venezia è tornata sott’acqua. Questo venerdì, alle 11:26 la marea ha raggiunto una punta massima di 154 centimetri alla Punta della Salute, prima di iniziare lentamente a calare. Certo, non sono i 187 centimetri di martedì sera, ma è quanto basta per chiudere in mattinata Piazza San Marco e Palazzo Ducale, le scuole (per il terzo giorno consecutivo) e sospendere mezzi pubblici e vaporetti. L’area centrale della città lagunare è apparsa semideserta, allagata per il 70%.
Record dal lontano 1872
Questa è stata una settimana da record, con le tre maree eccezionali registrate – martedì 187cm, mercoledì 144cm e oggi 154cm – : mai dal 1872 si erano presentati due eventi di acqua alta sopra i 150 centimetri nello stesso anno. Lo fa sapere il Centro previsioni maree del Comune, che segnala inoltre l’arrivo di un nuovo picco di 130 centimetri previsto domenica mattina.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro e il governatore del Veneto, Luca Zaia, hanno effettuato un sopralluogo nelle zone più allagate della città.
Il Comune ha fatto sapere che anche questo sabato le scuole resteranno chiuse, mentre dovrebbe riaprire in mattinata Palazzo Ducale.
Giovedì sera, dopo il Consiglio dei Ministri, il governo aveva fatto sapere di aver deliberato lo stato di emergenza e lo stanziamento di 20 milioni di euro, per gli interventi più urgenti. A questi, seguiranno poi i fondi per rifinanziare la legge speciale per Venezia. “Per quanti fondi destinare a Venezia dopo lo stato di emergenza di queste ore attendiamo la puntuale ricognizione dei fabbisogni e degli interventi che il sindaco ci ha garantito farà nei prossimi giorni”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Quando avremo il quadro complessivo, stanzieremo quanto necessario per le opere di ripristino, e con il ministro Franceschini anche per gli interventi sui beni culturali”.
Il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, ha annunciato invece questo venerdì su Facebook che manderà una lettera alle ambasciate nel mondo, “perché promuovano iniziative per sostenere Venezia”.