Si contano almeno cinque morti e decine di feriti, ma secondo le autorità il bilancio potrebbe rapidamente aumentare, per le conseguenze dell’eruzione di un vulcano in Nuova Zelanda.
Il fenomeno, accompagnato dall’emissione di colonne di cenere e lapilli alte più di 3500 metri, si è verificato sulla White Island, su cui si trova il vulcano Whakaari, tra i più attivi della zona. L’isola si trova a 50 chilometri dalle coste neozelandesi.
Dallo scorso 18 novembre l’agenzia Geonet, che monitora in permanenza l’attività geologica sull’isola, aveva innalzato il livello di sicurezza da uno a quattro – su una scala di cinque – in conseguenza di un netto aumento delle emissioni di anidride solforosa.
Secondo quanto ha dichiarato la premier neozelandese, Jacinda Ardern, sull’isola al momento dell’eruzione c’erano numerosi turisti, alcuni dei quali figurano tra i dispersi, impegnati proprio in una escursione sulla bocca del cratere.
La polizia ha finora tratto in salvo 23 persone, mentre le ricerche continuano, supportate anche da unità dell’esercito.