Sembra impossibile riassumere la “cavalcata” del Raduno Nazionale annuale della Federazione Sindacale della Polizia di Stato, ma invece è racchiuso tutto in queste parole il senso della manifestazione che si è svolta lunedì a Venezia. Presenti più di 700 persone fra Poliziotti e tantissimi Ospiti, molti dei quali hanno ricevuto la targa ricordo della serata che recava le significative parole di Nicolas Chamfort.
Stima, considerazione, onore: tutto quanto vale di più per chi porta quella giubba blu che, una volta indossata, si fonde con l’anima. Parole d’ordine per vite spese al servizio di un dovere che va ben al di là dell’ufficio, perché rappresenta un modo di sentire, di essere.
“Eppure, da anni ormai, la nostra azione sindacale sembra finalizzata se non esclusivamente, prevalentemente a questo: a difendere il nostro onore, a rivendicare un rispetto dovuto a donne e uomini che lavorano al servizio degli altri, delle Istituzioni, dello Stato” ha voluto rimarcare Franco Maccari, Vice Presidente Fsp Polizia e “padrone di casa” di una manifestazione che, proprio rintuzzando la visione di un mondo chiuso ed oppositivo, vuole dare la misura di una maniera unica di fare Sindacato, con il cuore, mettendo il Poliziotto al centro e sempre più in prossimità di tutti i cittadini, lontani da tecnicismi e interessi di bottega.
“Un modo di fare Sindacato vero e credibile – ha detto Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia -, che, oltre a far crescere questa grande famiglia costantemente da otto anni a questa parte, ci restituisce, ogni giorno di più, la prova dell’ottima considerazione che di noi hanno i nostri interlocutori istituzionali, politici, dell’informazione e di tutte le altre categorie della società. Questo ovviamente, a conclusione di un anno che ci porta qui a fare bilanci e nuovi progetti, ci fa ben sperare per il tanto lavoro che ancora abbiamo davanti, soprattutto nel senso del riconoscimento della dignità professionale degli Operatori di Polizia”.
Sindacalismo e non disfattismo, dunque, “perché – ha spiegato Maccari – se non abdichiamo al nostro compito di chiedere ciò che serve e ciò che è giusto, questo non deve mai significare non riconoscere agli interlocutori ciò che è giusto, e chi ha voluto essere qui oggi il rispetto per noi l’ha sempre avuto e lo ha dimostrato e, anche se ci sarebbe servito qualche contratto in più, la vicinanza ed il rispetto sono ciò che conta più di tutto”.
Sindacalismo come risorsa, perché indispensabile componente propositiva ed attenta che, assieme all’Amministrazione, nel pieno rispetto di ruoli improntati ad una correttezza pari se non superiore alla necessaria fermezza, consente di avere una Polizia dinamica, attenta, attuale, preservandone umanità e cuore. Lo ribadisce ogni volta il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, immancabilmente presente al Raduno Fsp, e quest’anno accompagnato dal suo vice con delega al coordinamento, Alessandra Guidi, e da Luca Scognamillo. In un clima confidenziale e disteso, e persino allegro e sornione, Gabrielli ha voluto rimarcare la propria stima per i suoi ospiti, Mazzetti e Maccari, ma anche e soprattutto quel legame che sul lavoro consente loro “una collaborazione produttiva e trasparente”, nell’interesse di quei tanti poliziotti che ancora, e nonostante tutto, vivono la loro professione come la realizzazione di un sogno. Un sogno come quello che lo stesso Gabrielli ha raccontato di avere quando, da ragazzino, sperava di riuscire a portare la divisa che, oggi, desidera con quella stessa forza anche il giovanissimo Federico Chianella. Un sogno talmente grande e forte che il rabdomiosarcoma di Federico non è riuscito a scalfire ma che, a ottobre, ha portato il 17enne a vivere un giorno da poliziotto assieme agli uomini della Questura di Lecce, e che lunedì gli ha consentito di ricevere un riconoscimento e tante carezze dalle mani di Gabrielli, al culmine di una serata piena di buoni sentimenti.
Una serata piena anche di buon cibo, offerto dai “cuochi” poliziotti che all’esterno hanno accolto gli ospiti con piatti di paella cucinata al momento, pietanze e vini di varie aziende territoriali, dalle cucine del “Mattone” che ha ospitato la “pizzata” offerta da Riccardo Svander e Franco Geronutti della CAST, con buon vino sui tavoli delle cantine Musaragno.
Una serata piena anche di buona musica, regalata dalla Junior Orchestra di Fiati del Veneto diretta da Annalisa Meloni, dal giovane Sebastiano Vitale, in arte Revman, il quale ha cantato portando in sala anche il suo “San Michele poliziotto” presentato a Sanremo giovani, e dall’amico Emilio Barone con la sua voce possente e penetrante.
Una serata piena anche di sorrisi, soprattutto quelli suscitati da un inimitabile presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al secolo Andro Merkù, che ha strappato applausi scroscianti durante la sua gag, ma anche nel simpatico siparietto improvvisato con un Matteo Salvini in grande spolvero, che non a caso la stampa ha definito “mattatore” della serata per l’entusiasmo suscitato al Raduno Nazionale con le sue parole di profonda vicinanza e gratitudine per donne e uomini delle Forze dell’Ordine e dell’intero Comparto.
“Sempre e comunque con le Forze dell’Ordine. Non ho mai il dubbio. Ed alcuni provvedimenti di legge come il reato di tortura o il pensare di mettere i numeretti sui caschi dei poliziotti li trovo assurdi, significa volerli usare come bersaglio” ha detto Salvini, che poi ha concluso con il suo consueto pensiero: “Fra le guardie e ladri io, non solo da ex ministro ma da cittadino italiano, scelgo sempre le guardie”.
Come Salvini, hanno voluto esprimere la loro forte vicinanza alla Polizia anche tanti altri esponenti politici intervenuti, da Carlo Giovanardi a Maurizio Gasparri, e poi Rachele Mussolini, Isabella Rauti, ed ancora Andrea Ostellari, Nicola Molteni, Paolo Diop, Ketty Fogliani, e gli europarlamentari Alex Bazzaro e Tamara Bizzotto.
Tanti anche gli amministratori locali presenti, a cominciare dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e poi il Sindaco di Martellago, Andrea Saccarola accompagnato dal vice Sindaco Alberto Ferri e da innumerevoli assessori e Consiglieri; il sindaco di Mozzecane, Mauro Martelli ed il suo vice, Tomas Piccinini; il vice Sindaco di Sarmede Stefano Maso; gli Assessori regionali Roberto Marcato, Sergio Berlato, Alberto Villanova, Cristiano Corazzari ed i Consiglieri Regionali Alberto Semenzato, Luciano Sandonà, Maurizio Conte e Fabrizio Boron; gli Assessore di Venezia Renato Boraso e Giorgio D’Este.
In prima fila anche i Questori di Venezia, Maurizio Masciopinto, di Pordenone, Marco Odorisio, e di Verona, Ivana Petricca; nonché i rappresentanti del mondo dell’informazione Klaus Davi, Cristiano Magdi Allam, Gianluca Versace, Fabio Fioravanzi; e dell’avvocatura: Eugenio Pini; Giampaolo Bevilacqua; Bruno Canella; Federica Casale; Marco Ravazzolo;In sala anche don Ernesto Piraino, che dopo 17 anni da poliziotto ora, come ama dire, indossa solo la “divisa di Dio”, accompagnato dall’effervescente don Antonio Coluccia; e presente, come ogni volta, una foltissima delegazione dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), con in testa il Presidente, Mirko Schio, con molte vittime anche civili.
Presenti con le storie vissute personalmente e familiarmente Gabriele Paparelli, Fabiana Raciti, Lorenzo De Michele, Fiorenzo Tommasi, Adriano Sabbadin, Francesco Mongiovì, Franco Birolo, Carla De Conti, i coniugi Rosina Fracasso e Ennio Libero Bendini, Graziano Stacchio.
Anche il mondo dello sport è stato accanto ai poliziotti lunedì, con la figlia del campione di ciclismo Felice Gimondi, Norma, e il campione di scherma ed attuale allenatore della squadra italiana Andrea Cipressa con sua figlia ed a sua volta campionessa Erica Cipressa.
La sala gremita all’inverosimile, ha raccolto naturalmente anche numerosi Segretari e Rappresentanti dell’Fsp di ogni “ordine e grado” provenienti dalle province di tutta Italia, i Segretari Nazionali dell’Fsp Giuseppe Brugnano, Marco Cervellini e Gianni Pollastri, i Responsabili della comunicazione – social e tg Olga Iembo, Antonio Capria, Gaetano Messineo, Fulvio Coslovi e Riccardo Mattioli, i Segretari Generali dei Sindacati Confederati con l’Fsp, Cesareo Bortone (Consap), Vincenzo Chianese (Es), Vittorio Costantini (Usip), i Rappresentanti di svariate Associazioni di volontariato, di sicurezza, delle altre Forze di Polizia in servizio e congedo, nonché il Responsabile del cordinamento sicurezza e difesa della uil Sandro Colombi.
Presenti poi tanti e tanti altri amici, come il giovanissimo Alfiere della Repubblica Dika Bernard, il generale dei Carabinieri Edoardo Sivori, e poi Cristiano Invaso, Ugo Bergamo, Antonio Tognoni, il Presidente del Club Fiat 500 Graziano Mosco con la sua folta delegazione e con le autovetture storiche esposte all’esterno della sala, Diego Trolese, Raffaele Speranzon, Fabrizio Coniglio, i medici legali Damiano Donadello e Tommaso Pennelli ed i professori Tito Sala, Salvatore Terrani.
Una serata ricca e piena, quella realizzata grazie anche ad altri sponsor (Maurizio Corò, Mauro Francesconi, Nicola Franceschi, Barbara Fusato, Stefano Gorgosalice, Graziano Stocco, Marco Aliprandi, Michele D’Este, Lucia Guinetti e Moreno Battistello che hanno offerto il caffè Neronobile, Romeo Iannoccari, Cristina Fornea, Fernanda Bortolato, Stefano Celegato, Fabiano Patron, Arcadia Eventi, Caffè Guglielmo nonchè Fassa srl), ma soprattutto al lavoro instancabile di quelle donne e quegli uomini che hanno fatto parte della macchina organizzativa del Raduno Nazionale, per i quali appartenere all’Fsp è più che avere una tessera, proprio come appartenere alla Polizia di Stato è più che mettere addosso un’uniforme, dimostrando che grazie a “Forza Sentimento e Passione” si possono realizzare eventi grandiosi come il Raduno Nazionale 2019.