Sardine: ”Lega o non Lega, loro sono arrivate a Roma’

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Solito balletto di numeri: in 100.000 per gli organizzatori, 35.000 per la questura. Comunque tanti, stipati in una piazza San Giovanni che, a Roma, ha retto bene l’urto della migrazione delle Sardine, provenienti da tutta Italia. In un solo mese hanno riempito le strade e le agorà, in maniera quieta, come il nome che si sono scelti richiama. Non vogliono essere riconosciuti come partito politico, ma intendono fare argine a quello che più di tutti incarna le tensioni nazionaliste e anti immigrazione: la Lega di Salvini. La sfida è lanciata: fare uno sgambetto al Carroccio in occasione delle elezioni di gennaio in Emilia Romagna.

“Speriamo che questa energia non vada sprecata”

“Il nostro peggior nemico – spiega Andrea Garraffa del movimento – è la fretta e il tentativo di rispondere a tutte le domande a cui non possiamo dare una risposta. E non possiamo neppure fare promesse che non siamo in grado di mantenere. Così, oggi siamo qui in piazza San Giovanni; domani saremo ancora qui, poi torneremo in Emilia Romagna per concentrarci su temi che ci sono cari. Spero che tutta questa energia non vada sprecata ma, come ho detto, facciamo un passo alla volta”.
Ma il passo è comunque lungo e ‘l’Internazionale delle Sardine’ allarga i suoi orizzonti e guarda anche fuori dall’Italia per un patto in funzione anti sovranista.

La sfida delle Sardine nella stessa piazza riempita dalla Lega

Per Euronews Giorgia Orlandi ha respirato il fermento della mobilitazione romana: “Solo due mesi fa, proprio in questa piazza, Matteo Salvini ha organizzato la grande manifestazione di centrodestra contro il governo. È troppo presto per dire se le Sardine abbiano superato i sostenitori di Salvini. Ma ciò che è chiaro è che le persone che oggi si sono unite alla protesta hanno trovato il coraggio di schierarsi da un’altra parte”.

“Non siamo un partito politico”, per ora

Dopo la protesta di sabato, le sardine discuteranno in che modo affrontare la battaglia. La domanda è se, alla fine, si costituiranno in partito politico per organizzare meglio le forze e perché parlare alla pancia è – dicono – prerogativa di altri. Erodere il consenso della Lega potrebbe però non essere sufficiente a fermare la corsa del leader in Emilia Romagna, lo stesso luogo dove la sfida delle Sardine è iniziata. Dopo Roma il movimento è atteso al varco sugli aspetti contingenti: come sconfiggere la destra di Salvini e Meloni al voto di gennaio e dove incanalare le energie portate in piazza.

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