Se nel 2019 l’incendio di Notre Dame è stato forse il momento che più di tutti si è impresso nella coscienza francese, la ricostruzionedella cattedrale sarà senz’altro la grande sfida del 2020.
Quest’anno, per la prima volta in oltre 200 anni la cattedrale non ha ospitato la tradizionale messa di Natale: come non bastasse, un altro duro colpo all’identità nazionale francese è arrivato dal rettore di Notre Dame, monsignor Chauvet, che ha frenato gli entusiasmi da ricostruzione, sottolineando senza mezze misure come la Cattedrale potrebbe non tornare più alla sua antica gloria. “Esiste solo una possibilità su due di salvarla” ha dichiarato Chauvet.
Le tappe principali
- La gru verrà utilizzata per smantellare l’impalcatura che era già presente prima dell’incendio, e i cui tubi metallici sono stati letteralmente saldati l’un l’altro dalle fiamme.
- Gli operai dovranno poi ripulire le volte dalle macerie, aspirandole da un piano rialzato appositamente costruito.
- Anche la platea, ovvero le file di sedili dedicate al coro, sarà smontata, pulita e rimontata.
- Stessa cosa per le ottomila canne dell’organo, che dovranno essere liberate una ad una dalla presenza di polvere di piombo.
- Per le stesse ragioni, le campane del campanile nord dovranno essere calate al suolo e ripulite.
Impresa a lungo termine
A far slittare i lavori, quest’estate, era stata la denuncia di un’associazione cittadina, che ha costretto le autorità a ripulire l’area intorno all’incendio. Un duro colpo per il governo e l’amministrazione di Parigi, che avevano promesso una ricostruzione quantomai rapida.
In realtà, soltanto i lavori per la messa Iin sicurezza del sito potrebbero richiedere fino a tre anni. La ricostruzione verà e propria, poi, inizierà non prima del 2021. E molto tempo ancora dovrà passare per rivedere la cattedrale nel suo antico splendore.