Le forze del generale Khalifa Haftar sono entrate nella città costiera di Sirte, finora in mano al Governo di accordo nazionale di Fayez al-Serraj. Lo sostengono alcuni media libici sui loro account Twitter.
L’avanzata arriva in coincidenza con l’arrivo in Libia del primo gruppo di soldati turchi inviato da Ankara con lo scopo di sostenere il governo Serraj, riconosciuto dalle Nazioni Unite, dagli attacchi di Haftar, che riceve a sua volta supporto da Egitto, Emirati Arabi e Russia.
Mentre sul terreno la tensione aumenta di ora in ora, si svolgono i funerali delle oltre 40 vittime dell’attacco aereo contro l’accademia militare alla periferia di Tripoli, e già si teme una nuova escalation di violenza; uno scenario evocato dal portavoce dell’Alto rappresentante europeo Josep Borrell, che dopo aver ribadito la necessità di “una soluzione politica e non militare”, ha sottolineato che da parte europea “non è mai stata annunciata alcuna missione”.
Quella, invece, anticipata nei giorni scorsi dal ministro italiano degli Esteri Di Maio, per le crescenti difficoltà sul terreno è stata annullata. Prosegue tuttavia seppure tra le difficoltà il lavoro diplomatico. Il ministro degli Esteri turco Cavucoglu è giunto ad Algeri per una visita di due giorni, nel corso della quale sono previste sessioni di colloqui con esponenti del governo al-Serraj.