Spagna: il parlamento dà il via libera al governo Sanchez

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Per un pugno di voti. Il leader socialista Pedro Sanchez vince la sua scommessa e ottiene dal Parlamento il via libera al governo di coalizione con la sinistra radicale di Podemos. Una maggioranza risicata, con due voti di scarto a cui appigliarsi: 167 sì, 165 no e 18 astensioni.

Più o meno come previsto, grazie all’astensionismo attivo dei separatisti catalani disposti a negoziare di Esquerra Republicana (13 seggi) e dei baschi di EH Bildu(5). Hanno votato sì, oltre a Psoe (120 seggi) e Podemos (35), anche PNV (6), Más País-Compromís (3), Nueva Canarias (1), BNG (1) e Teruel Existe (1).

Nasce così il governo, sulla carta, più a sinistra nella storia recente della Spagna dalla transizione, nel 1975, a oggi. Quello appena formato è anche il primo governo di coalizione nella storia democratica del Paese.

Il via libera del parlamento è arrivato alla seconda votazione, dove bastava la maggioranza semplice. Ieri nella prima votazione Sanchez non era riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta necessaria.

La Spagna ha così un nuovo governo dopo 10 mesi di incertezza politica, segnati da due elezioni generali che hanno visto l’ascesa dell’estrema destra di Vox, entrata per la prima volta in Parlamento dopo il voto di novembre.

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