Libia, summit al Cairo: Di Maio e i ministri degli Esteri cercano una soluzione

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Con l’Europa che sembra essere stata messa da parte nell’ultima crisi tra Stati Uniti e Iran, c’è un’altra area di conflitto su cui i suoi leader europei potrebbero influire.

Oggi cinque ministri degli Esteri di Grecia, Cipro, Francia, Italia ed Egitto terranno un vertice al Cairo per valutare la crescente tensione in Libia e le ramificazioni per il Mediterraneo orientale.

L’escalation di violenza in Libia ha fatto scattare l’allarme: almeno 30 vittime nei bombardamenti all’accademia militare di Tripoli, che il generale Khalifa Haftar nega di aver ordinato: intanto la Turchia ha iniziato a schierare le sue truppe a sostegno di Fayez Mustafa Al-Sarraj, presidente libico riconosciuto dalla comuntà internazionale.

Libia spaccata in due

La Libia è divisa in due: Al-Sarraj comanda a Tripoli, il generale Haftar spadroneggia a Bengasi, sostenuto da Emirati Arabi Uniti, dall’Egitto e dalla Russia.
Il governo di Tripoli, è sostenuto dall’ONU e appoggiato dalla Turchia, dal Qatar e dall’Italia. Prima del summit del Cairo il ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio esprime le su sue preoccupazioni.

La mossa di Erdoğan

A novembre, il Presidente turco Recep Tayyp Erdoğan ha firmato un accordo di cooperazione militare e di sicurezza e di giurisdizione marittima con il governo di accordo nazionale di Tripoli guidato da Al Sarraj. La Turchia ha ora iniziato a dispiegare le sue truppe per contrastare l’avanzata militare delle forze fedeli ad Haftar.

Egitto cardine diplomatico

Ma per l’Europa la soluzione deve passare necessariamente per negoziati diplomatici.

Anche il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha espresso le sue preoccupazioni, criticando gli accordi della Turchia con Tripoli.

L’Egitto si erge cosi a punto di riferimento diplomatico ospitando il vertice dei ministri degli esteri.
In attesa di un annunciato summit europeo a Berlino sulla crisi libica, che ancora non è stato neppure fissato.

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