Gli Stati Uniti espellono ventuno cadetti sauditi come conseguenza della sparatoria del mese scorso in una base militare della Florida. Un fatto più unico che raro visto chhe Riyad è fra i migliori alleati di Washington. Gravissime le motivazioni: espressione di sentimenti anti americani o pro Jihad, possessione di pornografia infantile. Accuse che, se i giovani non avessero avuto un passaporto saudita, li avrebbero condotti in immediata carcerazione preventiva.
Nessuno è però accusato di essere a conoscenza della sparatoria avvenuta alla base.
Secondo il procuratore generale le motivazioni di quel gesto sono invece chiaramente terroristiche. L’undici settembre dell’anno scorso l’attentatore ha postato un messaggio in cui affermava: “Il conto alla rovescia ha inizio”.
Il ventunenne cadetto Mohammed Alshamrani aveva aperto il fuoco nella base di Pensacola uccidendo tre colleghi e ferendo altre otto persone. Il giovane era stato ucciso dalla polizia. Le indagini hanno vissuto uno stop viste le difficoltà delle autorità al costringere la Apple a sbloccare i telefonini che appartenevano all’attentatore.