Hacker in azione nei server di Burisma, la compagnia energetica ucraina al centro dello scandalo internazionale che ha portato il presidente Donald Trump alla messa in stato di accusa.
L’allerta è arrivata da un’agenzia di sicurezza americana, Area 1 Security, specializzata nelle comunicazioni digitali, che ha segnalato un attacco a inizio novembre per sottrarre le credenziali dei dipendenti, introducendosi nelle loro caselle di posta.
Non è chiaro cosa cercassero e cosa abbiano ottenuto gli hacker. Ma Area 1, che ha diffuso una relazione di otto pagine, collega l’operazione ad hacker russi e all’operazione che ha messo nel mirino la campagna di Hillary Clinton nel 2016. E la tempistica è sospetta, perché in quelle settimane era in corso alla Camera americana l’istruttoria dell’impeachment nei confronti di Trump.
Quanto basta per far ipotizzare che gli intrusi fossero alla ricerca di materiale scottante sul figlio di Joe Biden, ex consigliere di amministrazione della compagnia. Trump è accusato di aver fatto pressioni al governo ucraino per aprire un’indagine nei suoi confronti. L’impeachment dovrebbe riprendere a giorni il suo iter in Senato.