La Germania ospiterà una seconda conferenza a Berlino, il prossimo mese, che avrà la funzione di monitorare la situazione in Libia. Lo ha annunciato questa mattina il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas. “Abbiamo deciso di organizzare una conferenza di monitoraggio all’inizio di febbraio a livello di ministri degli Esteri”, ha spiegato il capo della diplomazia tedesca.La questione, dopo i progressi di ieri, è raggiungere una tregua completo e avviare un processo politico che apra la strada a una pace duratura, ha aggiunto Maas. Al termine del vertice di domenica i leader mondiali si sono impegnati a non interferire nel conflitto nel paese nordafricano e di sostenere l’embargo sulle armi.
Merkel: occorre soluzione politica
“Tutti gli Stati sono d’accordo che abbiamo bisogno di una soluzione politica e che non ci sia alcuna chance per una soluzione militare”. Così ieri Angela Merkel ha parlato alla stampa al termine della conferenza internazionale di Berlino sulla Libia. “Abbiamo messo a punto un piano molto ampio- dice-, tutti hanno collaborato in modo molto costruttivo, tutti sono d’accordo sul fatto che vogliamo rispettare l’embargo delle armi con maggiori controlli rispetto al passato”.
Ue Borrell: ora bisogna capire come implementare
“È stato un buon incontro, sono stati nominati i cinque componenti per il Comitato militare congiunto per la Libia”. Così Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, quando gli è stato chiesto degli esiti della Conferenza di Berlino tenutasi ieri. “Dobbiamo usare questa occasione per avanzare verso una soluzione” ha detto a margine del Consiglio affari esteri in programma oggi al Consiglio europeo a Bruxelles. Borrell ha continuato: “Il cessate il fuoco ha bisogno di qualcuno che se ne occupi, come la questione dell’embargo delle armi”. “Ci sono mote cose ancora da discutere per capire come implementare l’incontro di ieri” ha concluso il rappresentante Ue. Oggi al Consiglio si parlerà di Libia, ma anche di clima, ha fatto sapere Borrell, riferendosi al vertice One Planet Summit della settimana scorsa a Parigi.
Di Maio: l’Italia è pronta a svolgere “un ruolo di primo piano”
L’Italia è pronta a svolgere “un ruolo di primo piano per il monitoraggio della pace in Libia”, ha il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il quale dopo Berlino oggi è a Bruxelles per partecipare al Consiglio degli Affari Esteri, che deve dare una prima risposta ai passi decisi alla conferenza internazionale svoltasi domenica nella capitale tedesca sulla crisi libica. “Vi garantisco che lavoreremo in maniera serrata per raggiungere l’obiettivo comune: la fine delle ostilità”, aggiunge Di Maio nel post su Facebook. Il capo della diplomazia italiana ricorda come, tra i punti concordati a Berlino, ci siano molte delle proposte su cui insisteva l’Italia: “Il rispetto dell’embargo delle armi con relative sanzioni per chi viola le regole, la necessita’ di agire solo tramite azioni politiche escludendo quelle militari e il monitoraggio costante della situazione in Libia”.
Il Presidente turco Erdogan: a coordinare il processo di pace sia Onu e non Ue
“Visto che è coinvolta l’Onu, non è corretto che l’Ue intervenga come coordinatore del processo” di pace in Libia, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, commentando l’esito della conferenza di Berlino con i giornalisti al seguito sul volo di ritorno dalla Germania. “I nostri passi nel processo libico hanno raggiunto un equilibrio politico. Se la tregua dovesse essere rispettata continueremo a sostenere questa pista sul campo e nelle discussioni”, ha dichiarato il Erdogan citato dall’agenzia stampa turca, Anadolu.
Torna la calma a Tripoli
È tornata intanto la calma a Tripoli, dopo i nuovi, violenti scontri avvenuti nella serata di domenica a sud della capitale, lungo l’asse della strada che collega l’aeroporto all’altopiano meridionale. Gli scontri erano scoppiati poco dopo la conclusione della conferenza internazionale convocata a Berlino per cercare di riportare la pace in Libia. E i colpi di artiglieria, ha riferito una fonte al sito Libya Akhbar, sono stati uditi perfettamente in tutta la capitale.