Coronavirus, chiuso traffico aereo con la Cina. Conte: “Nessun motivo di creare panico e allarme sociale”

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Irrompe nel vertice in corso a Palazzo Chigi poco dopo le 22 di giovedì sera la notizia che anche in Italia arrivano, dopo giorni di falsi allarmi, i primi due casi di coronavirus. «Abbiamo due casi accertati di Coronavirus in Italia» – ha annunciato in una conferenza stampa convocata all’improvviso, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – che ha anche reso noto la chiusura del traffico aereo da e per la Cina.

I due casi accertati sono due turisti cinesi che sono venuti nel nostro paese nei giorni scorsi e che si erano sentiti male ed erano stati portati allo Spallanzani dove erano in osservazione da ieri. «Lo Spallanzani è la Bibbia in questo settore – ha detto Conte – e non c’è nessun motivo di creare panico e allarme sociale. Domani mattina (venerdì) ho convocato un Cdm in cui adotteremo ulteriori misure in modo da mettere tutte le strutture competenti a disposizione, ivi compresa la protezione civile».

Intanto sono partite le verifiche per ricostruire il percorso dei due turisti cinesi e «per isolare i loro passaggi, per evitare assolutamente – ha aggiunto Conte – qualsiasi rischio ulteriore rispetto a quello già accertato».

I due contagiati facevano parte di un tour –

La coppia di turisti cinesi faceva parte di una comitiva che era arrivata in Italia per un tour. Il resto del gruppo oggi era
diretto in pullman a Cassino per una gita ma, scattate le procedure di sorveglianza sanitaria, sono stati recuperati dalle
forze dell’ordine e scortati fino allo Spallanzani. Gli operatori dell’hotel Palatino a Roma, dove ha soggiornato la coppia di cinesi risultata positiva al Coronavirus, sono in attesa di un altro gruppo di trenta cinesi dello stesso tour operator. Questi ultimi potrebbero già esser stati sottoposti in queste ore alla profilassi in attesa di esiti. La coppia, che ha soggiornato per un paio di giorni anticipando gli altri turisti, probabilmente – racconta un dipendente dell’albergo – con qualche altro connazionale. Gli stessi potrebbero aver fatto colazione nell’albergo dove all’interno ci sarebbero circa 200 turisti e che per il momento resta aperto. L’unica stanza sigillata resta quella della coppia risultata positiva.

Che ci potessero essere dei casi anche in Italia «è un fatto abbastanza normale – ha detto da canto suo il ministro della Salute Roberto Speranza – se pensiamo alla statistica, visto che in Europa ci sono già dieci casi. Era abbastanza probabile, lo dicevano già da tempo i nostri scienziati presenti al tavolo della task force. La situazione è seria ma non bisogna fare allarmismi, la situazione è totalmente sotto controllo». «Il sistema sanitario italiano è uno dei migliori del mondo – ha detto ancora il ministro – voglio ringraziare i medici e gli infermieri che anche in coordinamento con le Regioni ci consentono di assicurare la giusta sicurezza ai nostri cittadini. In queste ore faremo tutte le verifiche del caso per tracciare il percorso di queste due persone nel nostro Paese e ci sono tutte le condizioni per riconoscere che la situazione è sotto controllo».

Il premier: la situazione è sotto controllo – «Per superare il rischio di panico e allarme non c’è altro che fidarsi delle autorità competenti. Posso assicurarvi – ha voluto sottoneare ancora Conte – che in questo momento siamo in Italia nella linea di massimo rigore in funzione preventiva. Siamo nella condizione di poter tranquillizzare tutti i cittadini. La situazione è assolutamente sotto controllo. Ma non significa che ci stiamo appagando nelle prime misure. Sono fiducioso che la situazione rimarrà confinata».

I due turisti cinesi ricoverati in isolamento, «sono in buone condizioni e questo ci fa pensare che non ci siano persone esposte» ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito sempre nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ippolito ha assicurato che «al momento sembra non ci siano rischi» di focolai.

Intanto la coppia di turisti soccorsa ieri nell’albergo di via Cavour era in Italia da circa 10 giorni. La stanza in cui alloggiavano marito e moglie è stata sigillata per consentire alla Asl di effettuare la decontaminazione ed è già stata attivata la sorveglianza sanitaria sulle persone venute in contatto con la coppia.

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