Coronavirus, il bilancio sale a 1600 morti: 17enne non ha febbre e sta bene

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Sale a oltre 1.600 morti in Cina il bilancio delle vittime legate al coronavirus. Primo morto anche in Europa, una turista cinese di 80 anni deceduta in Francia. Altri 70 casi di positività sulla nave da crociera Diamond Princess ferma in quarantena in Giappone, mentre si avvicina la fine dell’incubo per i 35 italiani a bordo. Ieri intanto è rientrato in Italia il 17enne Niccolò, rimasto bloccato a Wuhan a causa della febbre: il test effettuato presso lo Spallanzani è risultato negativo.

Sono oltre 1 milione e 200mila i passeggeri a cui è stata controllata la temperatura dall’inizio dello screening per il coronavirus negli aeroporti; oltre 54mila i passeggeri e 20mila i membri degli equipaggi controllati dalle navi e oltre 3300 i medici, infermieri e volontari impegnati nei controlli. E’ il bilancio reso noto dalla task-force su Covid-19 del Ministero della Salute, riunitasi anche questa mattina alla presenza del ministro, Roberto Speranza. Il tavolo ha esaminato i numeri riferiti dalla Protezione Civile dei controlli finora effettuati nei porti e negli aeroporti italiani.

Altre 70 persone, per un totale di 355, risultano positive al coronavirus sulla nave da crociera Diamond Princess ferma in quarantena in Giappone. Lo rende noto oggi il ministero della Sanità nipponico.
“Finora abbiamo condotto test su 1.219 persone: 355 sono risultate positive, tra cui 73 senza sintomi”, ha detto il ministro Katsunobu Kato sull’emittente pubblica Nhk. La Diamond Princess è in quarantena dal 5 febbraio nel porto di Yokohama, vicino a Tokyo. “Sulla base dell’elevato numero di casi di COVID-19 identificati a bordo, il Dipartimento della sanità ha valutato che i passeggeri e i membri dell’equipaggio sono ad alto rischio d’esposizione”, ha detto l’ambasciata americana in una lettera ai passeggeri.

“Dopo aver riportato Niccolò dalla sua famiglia, ci siamo messi subito al lavoro per i 35 italiani bloccati sulla nave da crociera Diamond Princess, in Giappone. Oggi posso dirvi che partirà un volo anche per loro, lo abbiamo deciso ieri insieme al commissario straordinario, Angelo Borrelli, e al Ministro della Salute, Roberto Speranza. Questa è l’Italia che non lascia mai soli i suoi connazionali. Siamo italiani, nessuno deve restare indietro, lo Stato c’è e non mancherà”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Fine della quarantena oggi in Francia per un gruppo di 122 persone che erano state evacuate da Wuhan, in Cina, due settimane fa. Si tratta di 44 persone che erano state ospitate in un centro vacanze a Carry-le-Rouet e di altre 78 persone che hanno trascorso il periodo di quarantena da 14 giorni in un centro di formazione per pompieri nella vicina Aix-en-Provence, a circa 30 km da Marsiglia. Già venerdì scorso 181 persone avevano lasciato il centro vacanze di Carry-le-Rouet. Altre 35 persone che sono arrivate via Londra il 9 febbraio scorso rimarranno confinate fino al 23 febbraio ad Aix-en-Provence.

E’ tornato in Italia Niccolò, lo studente diciassettenne di Grado bloccato per due volte a causa della febbre a Wuhan, la città cinese focolaio del coronavirus. Ed è risultato negativo al test. Un sollievo per il ragazzo che ora dovrà completare il periodo di isolamento, previsto dai protocolli, presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Il volo dell’Aeronautica Militare che lo ha portato in Italia è atterrato pochi minuti dopo le 7 all’aeroporto di Pratica di Mare poi, a bordo di un’ambulanza speciale, Niccolò è stato accompagnato fino allo Spallanzani. Le sue condizioni sono subito state definite dai medici “buone” già nel primo bollettino dove si evidenziava solo “una febbricola” e “l’assenza di altra sintomatologia”. “Appare sereno e di ottimo umore” hanno sottolineato i medici. E in serata i risultati del nuovo tampone naso-faringeo effettuato allo Spallanzani hanno confermato il buono stato di salute Niccolò negativo al coronavirus. Per i prossimi giorni comunque il suo mondo sarà confinato alle mura di una stanza e potrà comunicare al di là del vetro attraverso un citofono. Niccolò rimarrà in isolamento in una camera dello Spallanzani assistito dal personale sanitario. A fargli compagnia libri, tablet e cellulare con cui potrà comunicare per sentirsi meno solo. Potrà leggere, studiare, ascoltare musica e mangiare quello che vuole. Con l’arrivo a Pratica di Mare è finito un incubo per lo studente friulano. Chi lo ha potuto incontrare lo ha visto «tranquillo e sereno». “Sono felice di essere tornato in Italia”, avrebbe detto a chi ha avuto modo di parlare con lui qualche istante. «Niccolò mi ha chiesto del prosciutto e ha parlato con la madre al telefono» ha detto l’assessore regionale alla salute Alessio D’Amato che si è recato allo Spallanzani e ha avuto modo di parlare con lui qualche istante. Per domani è atteso l’arrivo di alcuni parenti da Grado, pronti a soddisfare i suoi desideri portandogli alcune cose che ha richiesto per far trascorrere più velocemente questi lunghi giorni. A bordo dell’aereo con cui è rientrato Niccolò , allestito per “garantire il trasporto in bio-contenimento”, c’era anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri mentre ad accoglierlo a Pratica di Mare il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha sottolineato: «Abbiamo mantenuto la promessa fatta ai genitori», aggiungendo, «Con oggi abbiamo completato il processo di evacuazione di tutti gli italiani». Di Maio ha anche rinnovato “tutta la vicinanza al popolo cinese”. Mentre il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato: “Siamo in contatto con i sanitari. Le condizioni del ragazzo sono buone. Siamo molto soddisfatti di averlo riportato qui, dopo i due tentativi precedenti”. Ad aver incontrato la famiglia del ragazzo il sindaco di Grado, Dario Raugna. “Sono in contatto con papà e mamma: sono estremamente tranquilli e lo è anche Niccolò che riesce a chattare e sentire famiglia e amici – ha detto il sindaco -. Sono tutti più sereni perché il ragazzo finalmente è ritornato in Italia, questa è una cosa molto importante. Adesso aspettiamo che passino queste due settimane e si potranno riabbracciare”.

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