Coronavirus: Stop alla protesta dei detenuti di San Vittore. Ieri tre morti a Rieti

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Si è aperto un dialogo con i detenuti e hanno deciso di bloccare ogni forma di protesta senza che questo sia avvenuto in seguito a nostre promesse“: lo hanno detto, uscendo dal carcere di San Vittore, Alberto Nobili, responsabile dell’antiterrorismo milanese, e Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza. I detenuti “hanno ragionato insieme a noi sulla inutilità assoluta su questo tipo di proteste e hanno convenuto di poter studiare percorsi migliorativi della vita del carcere. Il primo dei quali è il sovraffollamento. Quando hai 500 detenuti di troppo, scoppiano disordini “.

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano si è attivato per “liberare” le carceri “il più possibile” in seguito all’emergenza Coronavirus e visto il problema di sovraffollamento ha avviato “intese con il Sert per potenziare gli affidamenti terapeutici e per potenziare le misure alternative anche con un tavolo che si è costituito con le direzioni delle carceri, il Provveditorato regionale e Regione Lombardia”. Lo ha detto Giovanna Di Rosa, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Milano.

Intanto è di tre detenuti morti, in conseguenza dell’assunzione di farmaci dopo l’assalto all’infermeria, il bilancio della rivolta scoppiata ieri nel carcere di Rieti. Le proteste sono scoppiate in 27 istituti di pena in tutto il Paese dopo lo stop ai colloqui per l’emergenza coronavirus in Italia.

Ci sono anche un omicida e tre persone legate alla mafia garganica tra i 23 ricercati evasi ieri dal carcere di Foggia. L’omicida è Cristoforo Aghilar, il 36enne che il 28 ottobre scorso ha ucciso ad Orta Nova, nel Foggiano, Filomena Bruno, 53 anni, mamma della sua ex fidanzata. Tra i ricercati ci sono che tre detenuti di Mattinata (Foggia) legati al clan della mafia garganica: uno era in carcere per droga, uno per un assalto a un blindato e un altro per un tentato omicidio.

A Foggia sono 77 i detenuti che sono riusciti a fuggire approfittando dei disordini, 54 quelli già catturati tra cui due che si sono costituti. Al momento per tutti l’accusa è di evasione, e successivamente sarà analizzata la posizione di ogni singolo detenuto. In nottata le forze di polizia hanno effettuato una ventina di perquisizioni nel Foggiano. Non è ancora chiaro se la protesta sia nata al momento dell’ora d’aria oppure se i detenuti siano riusciti ad aprire o a farsi aprire le celle per poi riversarsi davanti all’ingresso. Quattrocento quelli che hanno partecipato ai disordini. Devastate due palazzine ma anche l’infermeria e l’archivio del carcere.

Sulla rivolta dei detenuti di San Vittore che ieri sono anche saliti sul tetto del carcere e hanno dato fuoco a masserizie e suppellettili la Procura di Milano ha aperto un’indagine al momento a carico di ignoti per devastazione, saccheggio e resistenza. Il fascicolo è coordinato da Alberto Nobili, responsabile dell’Antiterrorismo milanese, e dal pm Gaetano Ruta che ieri sono addirittura saliti su una gru per trattare con i carcerati. Nobili è da poco entrato nel carcere assieme al presidente del Tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa per continuare le trattative.

Tensione nella tarda serata di ieri al carcere di Aversa (Caserta), dove sono ospitati 197 detenuti. Molti reclusi, durante il cambio di turno poco prima della mezzanotte, hanno iniziato a rumoreggiare e protestare bruciando pezzi di carta nelle proprie celle, sbattendo oggetti sulle inferriate. Come i detenuti di tutte le carceri italiane, protestavano contro la decisione di sospendere i colloqui con i familiari a causa dell’emergenza Coronavirus. La protesta è comunque rientrata dopo circa un’ora; la situazione è sempre stata sotto controllo.

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede terrà nell’Aula del Senato una informativa urgente sulla situazione delle carceri con l’emergenza coronavirus mercoledì alle 17. L’informativa, spiega Laura Garavini, è stata richiesta in conferenza dei capigruppo da Iv.

Il Garante nazionale delle persone private della libertà personale Mauro Palma esprime “forte preoccupazione” per le proteste da giorni in corso in diversi Istituti penitenziari, proteste “sfociate talvolta in violenze inaccettabili, con conseguenze gravissime, prime fra tutte la morte di alcune persone detenute”.

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