Un quarto dei tweet sui cambiamenti climatici è scritto da robot

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Uno studio condotto da ricercatori della Brown University – non ancora pubblicato ma le cui anticipazioni sono state rese note da The Guardian e poi da BBC News – ha scoperto che un quarto dei post sui cambiamenti climatici su Twitter sono stati scritti da robot, cioè programmi per computer che sembrano esseri umani e pubblicano o inviano messaggi sui social media. Sono i bot che hanno condizionato le elezioni statunitensi, il referendum sulla brexit britannico e probabilmente le elezioni europee e che, evidentemente e come si sospettava, vengono molto utilizzati anche dalle multinazionali che si oppongono alle politiche climatiche e ai gruppi e Partiti negazionisti climatici che finanziano .
Secondo BBC News, I ricercatori della Brown hanno scoperto che «I tweet pubblicati dai bot hanno creato l’impressione che ci fosse un alto livello di rifiuto dei cambiamenti climatici».
Il team dell’università statunitense ha analizzato 6,5 milioni di tweet partendo da quando il presidente Usa Donald Trump, nel giugno 2017, ha annunciato che gli Stati Uniti sarebbero usciti dall’Accordo i Parigi sul clima, scoprendo che «il 25% dei tweet sui cambiamenti climatici è stato probabilmente pubblicato da bot» e che la maggior parte di questi tweet negava il riscaldamento globale o rifiutava la scienza climatica.
Secondo quanto hanno detto gli autori dello studio a The Guardian, «Questi risultati suggeriscono un impatto sostanziale dei robot meccanizzati nell’amplificare i messaggi negazionisti climatici». I bot pubblicano o inviano messaggi in automatico, ma per farlo devono essere configurati da un essere umano. Il team della Brown University non è stato in grado di identificare chi ci sia dietro la massa di post negazionisti climatici, ma è improbabile che sia Bernie Sanders.
Thomas Marlow, il dottorando della Brown che ha guidato lo studio, ha detto a The Guardian che la ricerca è nata perché con i suoi colleghi «ci siamo chiesti sempre perché ci sono livelli persistenti di negazionismo su qualcosa su cui la scienza è stata più o meno stabilita»
Per determinare la probabilità che un tweet sia stato inviato da robot o da una persona, i I ricercatori hanno utilizzato il Botometer, uno strumento dell’università dell’Indiana, poi hanno suddiviso quelli riguardanti il cambiamento climatico in diverse sottocategorie, scoprendo che i tweet sulla “fake science” era stati scritti da bot il 38% delle volte e che il 28% dei tweet riguardanti la multinazionale petrolifera Exxon stati pubblicati da bot.
Al contrario, i post a sostegno delle azioni per proteggere l’ambiente avevano molte meno probabilità di provenire da robot: solo il 5% dei tweet s filo-

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