L’emergenza Coronavirus “sarà lunga e, anche a fronte di un calo dei nuovi casi di contagio, il rallentamento delle misure andrebbe fatto con estrema cautela. Non sicuramente nell’arco dei prossimi mesi”. Ad affermarlo è l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di Igiene all’Università di Pisa e capo per l’emergenza epidemiologica in Puglia. Secondo l’esperto è difficile che riusciremo ad uscire da casa prima di Pasqua, “comunque, se ci va bene, si parla di dopo Pasqua”, ha detto, quindi non prima del prossimo 12 aprile. Più probabilmente, ha sottolineato intervenendo ad Agorà su Rai 3, l’estate “potrebbe essere il punto di svolta per lo stop della norma che impone di rimanere a casa. Le misure vanno mantenute fino a quando tutti i focolai sono spenti”.
Per Lopalco, “il rischio di un ritorno dell’epidemia di Covid-19, anche dopo un periodo di assenza di nuovi casi come per il comune di Vò Euganeo, esiste, ed è alto. Se dobbiamo cercare di ragionare in maniera fredda dobbiamo concentrarci sul concetto di velocità – ha spiegato – . Io non credo che stia succedendo nulla di strano rispetto all’andamento naturale di questa epidemia. Le ipotesi fantasiose che ho sentito, una correlazione con lo smog o che il virus in Lombardia è più aggressivo, non hanno evidenze scientifiche. In termini epidemiologici il fenomeno va spiegato proprio con il concetto di velocità. Non si è riusciti a rallentare questa epidemia”, ha concluso, non prima di lanciare l’ultimo appello: “Sono giorni preziosi che ci permettono di preparare al meglio la risposta. Vi prego restate chiusi in casa”.