Se da un lato la Sicilia ha avviato la produzione delle mascherine per sopperire alla mancanza e proteggere gli operatori sanitari nella lotta contro l’epidemia di coronavirus, dall’altro la Cina viene in soccorso all’Italia con circa 200.000 guanti medicali che sono stati donati dalla Bluesail Medical, uno dei principali produttori in Oriente.
“Bluesail ha molti partner di lunga data in Italia. Siamo disposti ad aiutare il Paese a combattere l’epidemia”, ha dichiarato Liu Wenjing, presidente del consiglio di amministrazione di Bluesail. L’azienda rafforzerà la comunicazione e la cooperazione con i suoi partner italiani e aumenterà la fornitura di prodotti medicali in Italia”, ha detto Li Bin, vice direttore generale del dipartimento vendite di Bluesail.
Dall’inizio dell’epidemia, il produttore con sede nella provincia dello Shandong, nella Cina orientale, ha donato oltre 5 milioni di guanti medicali in nitrile in patria e all’estero, di cui 200.000 ciascuno a Giappone e Repubblica di Corea a febbraio. Fondata nel 2003, Bluesail produce 19,5 miliardi e mezzo di guanti protettivi all’anno. I suoi guanti in Pvc hanno una quota del 22% del mercato globale.
Ma non è tutto. Ad Agrigento arriverà materiale protettivo di supporto dalla città cinese di Neijiang, con cui lo scorso novembre è stato siglato un memorandum di relazioni amichevoli su commercio, cultura, turismo. “La vostra città ci sta molto a cuore e speriamo di potervi aiutare a debellare l’epidemia”. Queste le parole usate dal sindaco e dal Comitato municipale della città di Neijiang, che oggi hanno scritto al sindaco di Agrigento per sottolineare lo loro vicinanza e mostrare, con un concreto gesto di aiuto, l’autenticità della loro amicizia.
“In questi giorni difficili – afferma Firetto – abbiamo più che mai bisogno di essere uniti e di sentire il reciproco sostegno. Il gesto della città amica ci dà coraggio e speranza e ci fa sentire così vicini ad un popolo che, di fronte a un grave pericolo, si è rimboccato le maniche e, adesso, ha sentito il bisogno di aiutare gli altri. A nome mio e della città ho espresso la nostra gratitudine e l’apprezzamento a Neijiang, oltre all’augurio, una volta passato questo periodo, di incontrare di nuovo gli amici cinesi”.
ALTRE DONAZIONI. Un aiuto arriva anche dall’Ordine delle professioni infermieristiche di Agrigento che ha deciso di mettere a disposizione fino a 20 mila euro per l’acquisto di dispositivi di sicurezza individuali da consegnare agli operatori sanitari che operano in prima linea nel territorio. L’Opi, presieduto da Salvatore Occhipinti, ha preso questa decisione considerato che “su oltre 2.300 professionisti positivi al Covid-19 quasi l’80 per cento, cioè 1900, sono medici e infermieri. E per tutti le prospettive sono quelle di un rischio altissimo senza gli adeguati dispositivi di protezione”.
Nel frattempo, il Nursind Sicilia, il sindacato delle professioni infermieristiche, sta ricercando aziende tessili per fornire consulenza e provare a riconvertire la produzione in mascherine utili ai lavoratori. Già nel trapanese i dirigenti sindacali hanno individuato un’impresa e sono in corso valutazioni su come avviare la lavorazione di
mascherine idonee a infermieri e medici.