Troppo complessa la macchina burocratica italiana. Lunghi i tempi per la ripartizione e assegnazione dei 750 miliardi di euro del “Decreto Cura Italia”. In più ad attardare i tempi c’è l’impossibilità da parte dell’Antitrust europeo nel dare il via alle operazioni in quanto si trovano tutti in ferie pasquali. Questo è ciò che è stato comunicato dal presidente dell’Abi.
Solo oggi il via alle operazioni, forse, e giorno 17 per il fondo di garanzia alle piccole e medie imprese. Una montagna di documenti che un commercialista esperto impiegherebbe una settimana di tempo per reperirli. Ma più di tutto fa riflettere la condizione necessaria per accedere al prestito: essere una azienda perfettamente in salute! Non perfettamente in bisogno.
Lo stato deve garantire il prestito al 100% visto che è stata accantonata l’idea del fondo perduto, (perduto? Si perduto nel tempo consumato dallo stato nel dire una marea di minchiate). Una certa riflessione potremmo sicuramente farla: in Svizzera con una email imprenditori in difficoltà e quindi non in salute hanno già i soldi nei conti correnti. Ma la Svizzera non fa parte della comunità europea e quindi non ha dovuto aspettare il rientro della commissione Antitrust dalle ferie pasquali.
Bluff politico tra governo e opposizione, molto attenti a scambiarsi accuse prive di qualsiasi galateo politico, ma che hanno reclutato comunque una squadra di tecnici d’élite non pratici, che molto probabilmente non sono mai entrati in Posta per pagare una bolletta, impegnati a prendere il sole a Saint Tropez.
Ma siamo in Italia non dimenticate.
Presto, molto presto, gli eroi del coronavirus saranno accusati di essere responsabili del contagio.