Sarà lo studio “Architetti Associati Ciampa”, con sede a Navacchio, presso il Polo Tecnologico di via Giuntini, a occuparsi della redazione della “variante urbanistica per la individuazione di un’area a destinazione termale al Cavo”, come si legge nella determina firmata da Sandra Maltinti. Che da ieri è affissa all’albo. Ai professionista sarà corrisposta la cifra di oltre 25mila euro (per la precisione 25.376). Passaggio fondamentale per poter arrivare all’adozione di una variante urbanistica al Piano strutturale intercomunale (Psi) stilato in accordo con il Comune di Porto Azzurro che prevederebbe un’area termale nella frazione più importante del nuovo Comune di Rio in coerenza con il Piano di Indirizzo territoriale (Pit). Si torna, dunque, a parlare di localizzazione di impianti termali al Cavo, riprendendo l’idea che nel 2018 fu lanciata e sostenuta dall’allora due sindaci del versante minerario dell’Isola, Claudio De Santi (Rio nell’Elba) e Renzo Galli (Rio Marina), due Municipi che sono stati unificati in un unico ente (gennaio 2018). Ma c’è di più. Era il 3 agosto 2013, quando il sindaco De Santi annunciò di aver trovato una risorsa termale (si parlò di 500mila lt/gg a 48 gradi/c) in località Cavo. Di aver certificato le acque presso il Ministero della Sanità e consegnato il pozzo. Da allora tutto è rimasto fermo. Eppure erano state anche formalizzate le motivazioni per arrivare a “sfruttare” una tale risorsa naturale a favore di un territorio che vive di turismo balneare e necessita di scelte tempestive, in grado di aiutare il tessuto socio economico.«Il territorio riese – si legge nell’atto amministrativo – necessita di scelte operative mirate e idonee a favorire e incrementare il turismo e di poter raccogliere in tempi brevi le possibili ricadute».Si è arrivati a uno studio di professionisti privati in considerazione del fatto che tra il personale tecnico interno all’ente non vi sono professionalità in possesso di idonea competenza in materia e soprattutto in grado, atteso l’ordinario carico di lavoro e la specializzazione occorrente, di espletare l’eventuale compito nei tempi necessari in rapporto al grado di urgenza richiesto. «Ragion per cui la giunta ha creduto opportuno rivolgersi all’esterno, per avviare il procedimento di formazione del nuovo piano strutturale, nel quale è già stata “individuata una specifica “polarità termale”, in ambito esterno al territorio urbanizzato, valutando anche la possibilità che la variante termale possa configurarsi quale anticipatrice del Piano strutturale intercomunale intrapreso».Il tutto per non vanificare una risorsa, le cui analisi avevano confermato le grandi potenzialità. C’era quindi bisogno di costruire un progetto attorno alle acque termali. Il testimone ora è passato a Marco Corsini, che, nel suo programma elettorale, aveva scritto che le terme dovevano essere realizzate a Cavo. Si tratterebbe indubbiamente di un’attrattiva turistica inedita per l’Elba e di diversificazione dell’offerta. da “Il Tirreno”, 16 aprile 2020