Coronavirus, il Comune di Milazzo fa da apripista in Sicilia e avvia i test sierologici

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Una puntura sul dito, tre gocce di sangue, 8 minuti di attesa. La formula è chiara, il risultato affidabile, le controindicazioni nulle.
Dopo essere stato il primo Comune ad avviare la sanificazione delle strade e del territorio cittadino, Milazzo punta a fare da “apripista” in Sicilia anche per quel che concerne lo screening epidemiologico attraverso i test sierologici per contrastare il contagio da Coronavirus.
Il sindaco  ha annunciato che in questa prima fase ad essere coinvolti saranno il personale della polizia municipale, i dipendenti che attualmente sono regolarmente in servizio a palazzo dell’Aquila e i volontari che stanno supportando l’Ente in questa emergenza.
“Un test rapido che ovviamente non vuole sostituire il tampone rinofaringeo che resta, comunque, il principale strumento di rilevamento della malattia, ma che comunque fornisce delle indicazioni importanti – sottolinea il sindaco -. In questa fase di gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19, stiamo cercando di mettere in atto quello che ci è possibile nell’interesse della comunità e dopo aver immaginato di sanificare le strade, realizzare con l’aiuto di volontari della mascherine artigianali per sopperire alla carenza esistente e dare comunque un aiuto, abbiamo pensato di somministrare questo test sierologico finalizzato ad accertare l’avvenuto contatto con il Covid-19. Con i dati raccolti si provvederà all’avvio della costruzione di un data base epidemiologico. Iniziamo col personale comunale, grazie alla generosità di un laboratorio di analisi del territorio, ma l’obiettivo è estenderlo alla cittadinanza o comunque su determinate fasce di popolazione ritenute più esposte al fine di osservare il fenomeno da una prospettiva più ampia”.
Ieri pomeriggio alla presenza del dottor Giuseppe Falliti, primario del reparto di patologia clinica dell’ospedale Papardo di Messina, è stata avviata l’iniziativa e il medico ha sottoposto al test un dipendente comunale e un volontario.
L’attività è stata diffusa con una diretta Fb sulla pagina istituzionale del Comune.
Il dottor Falliti, dopo aver fatto il punto della situazione sull’emergenza sanitaria nella provincia di Messina, sui comportamenti corretti da seguire per limitare la diffusione del virus e sulla necessità di rispettare le misure di contenimento, ha illustrato le caratteristiche del test che è davvero semplice e immediato.
Si effettua eseguendo una puntura sul polpastrello di un dito e prelevando una goccia di sangue capillare. I risultati in meno di dieci minuti.
L’esame indica solo la presenza nel campione di anticorpi IgG e IgM rispetto al 2019-nCOV e pertanto non deve essere utilizzato come unico criterio per la diagnosi di infezione 2019-nCOV.
Queste le ipotesi di riscontro:
NEGATIVO/NON REATTIVO: Se il risultato del test rapido è negativo ma i sintomi clinici persistono, si consiglia l’esecuzione di ulteriori test diagnostici previa indicazione del medico curante. Se i sintomi si presentano successivamente, anche a distanza di giorni, il test rapido si può ripetere (se il primo dà esito negativo) perché vuol dire che la risposta immunitaria adattativa, che produce gli anticorpi, ancora non si era sviluppata nel momento in cui è stato eseguito il test. Importante sottolineare quindi che un risultato negativo non preclude la possibilità di infezione 2019-nCOV.
POSITIVO/REATTIVO: In caso di IgG POSITIVE: significa che si è venuti a contatto con il 2019-nCOV, è opportuno comunicarlo al proprio medico curante.
IgG e IgM POSITIVE: significa che l’infezione virale è in atto e quindi occorre rivolgersi al proprio medico curante che deciderà il percorso di diagnosi e cura più appropriato.

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