Cosa fa il parco nazionale per il controllo dei cinghiali

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Con riferimento alla nota ricevuta dal Sindaco del Comune di Marciana relativamente alla segnalazione di problemi dovuti alla presenza di ungulati nel territorio comunale l’Ente Parco ha prontamente risposto fornendo le indicazioni di seguito riportate.
Il Parco Nazionale ha in corso da molti anni ormai interventi di controllo sulle due specie di ungulati (cinghiali e mufloni) su tutto il territorio di competenza. Detti interventi sono attività programmate che si svolgono prevalentemente mediante due tecniche: catture con trappole affidate ad un soggetto esterno appaltatore e abbattimenti in forma singola effettuati da selecontrollori iscritti all’albo dell’Ente Parco. Gli interventi si svolgono per quasi tutto l’anno senza necessità di richiesta da parte del cittadino. Per le trappole e per il loro posizionamento sussiste la necessità di ottenere l’autorizzazione del proprietario del fondo e la vicinanza a viabilità carrabile. Questi requisiti, soprattutto la disponibilità del cittadino a concedere l’autorizzazione all’Ente, possono rendere le operazioni alquanto difficoltose. In aggiunta l’Ente Parco, mancando in organico di personale con qualifica di polizia giudiziaria, grazie alla collaborazione con la Polizia Provinciale di Livorno, effettua altri interventi di controllo più estensivi su tutto il territorio o rispondendo a specifiche e puntuali richieste.
Riassumendo, sul territorio del Comune di Marciana sono posizionate attualmente 24 trappole (0,65 trappole per km2 di area protetta) densità superiore alla media degli altri Comuni. Sono presenti 36 punti sparo sui quali si effettua una media di 430 uscite per anno da parte di circa 70 selecontrollori abilitati (344 solo nei primi 3 mesi del 2020 grazie all’incremento del numero degli operatori).
Nel 2019 con tali interventi nel territorio comunale sono stati prelevati 103 cinghiali e 79 mufloni; in questi primi mesi del 2020, tenendo conto dell’interruzione delle attività per le misure di emergenza del COVID-19, sono stati prelevati 57 cinghiali e 46 mufloni. A questi si aggiungono i capi prelevati con la collaborazione della Polizia Provinciale di Livorno: nel 2019, 9 capi tra cinghiali e mufloni; nel 2020, 16 capi.
Ciò premesso e ben sapendo che gli sforzi profusi ormai da molti anni potrebbero non essere risolutivi, dato il perdurare dell’emergenza, collegata probabilmente alle oscillazioni demografiche delle due popolazioni, l’Ente Parco informa che, nelle frazioni maggiormente colpite (Chiessi e Pomonte), interverrà incrementando il numero di punti sparo e posizionando trappole nelle aree più vicine alla viabilità, con la speranza che la cittadinanza si dimostri collaborativa e propositiva nei confronti di questo tipo di operazioni.
Nel prossimo mese di maggio saranno implementati i servizi con il personale della Polizia Provinciale, concordandone la frequenza di volta in volta in base alle loro esigenze di servizio, garantendo che, come da prassi ormai consolidata, ne sarà data comunicazione al Comune qualche giorno prima.
Alla Regione, alla quale è stata inviata la nota per conoscenza, l’Ente Parco esprime il sincero auspicio che possano essere avviate, anche in fase sperimentale e temporanea con il consenso degli organi tecnici competenti, tecniche di controllo specifiche per questi territori, vessati ormai da tempo dalla presenza degli ungulati introdotti.

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