Bonafede: “in settimana la riforma Csm”

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“Il vero e proprio terremoto che sta investendo la magistratura italiana dopo il ‘caso Palamara’ impone una risposta tempestiva delle istituzioni, ne va della credibilità della magistratura, a cui il nostro Stato di diritto non può rinunciare”. E’ su Facebook che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede interviene per annunciare che non starà fermo a guardare gli stracci che volano tra Area e Unicost le correnti che sabato hanno mandato in crisi i vertici dell’Anm, con il presidente Luca Poniz e il segretario Giuliano Caputo che si sono dimessi dopo nemmeno un anno di mandato. Bonafede spiega che già la prossima settimana premerà il piede sull’acceleratore della riforma del Csm riprendendo un discorso rimasto in sospeso già da qualche mese e che adesso “non può più attendere”. Sulla riforma, ricorda il ministro, la maggioranza che governa aveva “già trovato un’ottima convergenza poco prima che scoppiasse la pandemia”. Ora Bonafede la rilancia – dopo che la pubblicazioni delle ultime intercettazioni dalle chat di Palamara hanno portato a dimissioni di peso nel suo ministero – dicendo che “al centro del progetto ci sono un nuovo sistema elettorale sottratto alle degenerazioni del correntismo e l’individuazione di meccanismi” per arrivare a nomine ispirate “soltanto al merito”.

E’ arrivato insomma il momento per la “netta separazione tra politica e magistratura con il blocco delle cosiddette ‘porte girevoli”. Sono leggi delle quali si parla da decenni, rileva Bonafede, e che ora non sono più “rinviabili”. Occorre che le istituzioni non si dividano ma anzi “devono compattarsi”, anche perché “non sono norme ‘contro’ la magistratura ma a tutela della stragrande maggioranza dei magistrati che ogni giorno con passione e professionalità lavorano per la tutela dei cittadini”. Pensando a loro, il ministro sottolinea che “non meritano di essere trascinati in un vortice di polemiche che mira a fare di tutta l’erba un fascio”. Il Guardasigilli assicura che non alimenterà polemiche ma si appresta a “risolvere i problemi con i fatti” .

Lunedì sarà una giornata ad alta tensione per l’Associazione nazionale magistrati che deve cercare di ripristinare la governance delle toghe – andata in tilt ieri sera – traghettando il ‘sindacato’ di giudici e pm verso le prossime elezioni.

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