L’Italia ha iniziato il viaggio nell’epidemia prima di noi americani. Ora, mentre state emergendo da questo dolore, spero che troviate consolazione nella che vi aspetta. Così come la trovai io anni fa — vagabondo per i miei romanzi — nella primavera esuberante della e tra i fiori alpini delle In mezzo alla paura di ogni conversazione, si sente oggi un barlume di speranza. Perché junchi occhiscuri, colibrì e passeri possano riavvicinarsi alle nostre finestre
Ieri mattina, mentre preparavo una lezione nella piccola camera da letto che ora mi serve da ufficio, ho sentito delle urla, sono andato a vedere e ho trovato i miei figli che indicavano un junco occhiscuri che sbatteva contro le tende. Chiunque abbia visto un uccello sbattere contro una finestra conosce quella frenesia, quel terrore autolesionista, il senso di claustrofobia. Svolazzava per la stanza. Tradito dall’ingannevole promessa di un ramo in fiore fuori della sua portata, sbatteva contro le finestre rivolte a nord, saltava e si aggrappava alle mensole della libreria, picchiettava sui vetri del patio, trovando infine la porta che gli avevamo lasciata aperta. All’improvviso tutto quel trambusto, così come era cominciato, svanì. L’uccello saltò su un recinto oltre un limone in vaso, lanciò uno sguardo indagatore dietro di sé e scomparve.
Il junco occhiscuri è un uccello nordamericano, comune in California, dove si è adattato bene ai cortili delle periferie che confinano con il suo habitat boschivo. Ho letto che alcuni di loro sono arrivati in Europa occidentale, e forse uno o due ha preso la via dell’Italia. La sua testolina nera come un cappuccio sarebbe perfetta per il carnevale veneziano.
Il suo arrivo nel nostro soggiorno mi ha ricordato un altro incontro simile. In California, dove sono cresciuto, i colibrì e i passeri entravano nella casa dei miei genitori così spesso che avevamo messo una retina metallica per impedire che rimanessero intrappolati nei lucernari. Non ricordo più quando smisero di entrare, né quando, dopo le gite in montagna, non dovemmo più estrarre centinaia di insetti colorati dalle griglie frontali delle macchine. È solo a posteriori, e dopo avere sentito gli scienziati parlare del declino della fauna selvatica (il Nord America ha perso un terzo dei suoi uccelli nell’arco della mia vita, e il mondo ha perso una percentuale ancora maggiore dei suoi insetti) che le forze più oscure.
DANIEL MASON, Corriere della Sera 31 May 2020