L’area protetta, confermando una prassi avviata da tempo all’insegna del sempre maggiore coinvolgimento alle sue attività da parte del mondo accademico, degli specialisti e dei semplici appassionati, torna a organizzare le “esperienze di gestione faunistica”.
Si tratta di un progetto che si pone all’avanguardia come “modello partecipato” all’interno della rete internazionale delle aree protette.
In sostanza chiunque lo voglia – per motivi di studio, professionali o semplice interesse – può offrire un suo contributo alle attività di gestione dalla fauna selvatica, secondo il modello “partecipato” avviato da tempo con il veterinario e il personale specializzato deputati a questa attività .
Il programma si tiene in collaborazione con il personale del Corpo Forestale dello Stato in rapporto funzionale con l’area protetta.
Si tratta di un’esperienza “sul campo”, una vera e propria “avventura”, faticosa e non priva di momenti di tensione, ma anche ricca di momenti appassionanti di socialità e di eventi emozionanti.
Il programma dei 4 giorni (in genere dal lunedi pomeriggio al venerdi mattina) è teso a mostrare le principali attività faunistiche che vengono svolte normalmente dall’Ente per le proprie funzioni istituzionali, l’aspetto applicativo delle principali teorie di gestione della fauna selvatica in un’area protetta.
Bisognerà essere disposti a faticare, a sporcarsi le mani, a soffrire un pò di freddo ed a dormire poco… ma la gestione della fauna – purtroppo o per fortuna – è anche questo.
Gli iscritti durante le quattro giornate potranno prendere parte al prelievo tramite chiusini degli animali in soprannumero e alla loro cattura per la loro reintroduzione in altri Parchi. Quest’ultima viene effettuata sia con il metodo dei recinti che con quello della telenarcosi. Inoltre verranno monitorati gli ungulati attraverso radiotelemetria e i cervi mediante transetti. Sul lupo verranno effettuate rilevazioni genetiche. Altri argomenti sui quali sarà richiesta una specifica operatività saranno le indagini necroscopiche di animali deceduti ritrovati nel Parco, l’analisi della dieta del lupo, osservazioni naturalistiche sull’avifauna particolarmente protetta, il monitoraggio del lupo tramite wolf -howling, lo studio dell’impatto della fauna sulle attività agricole e selvicolturali e metodologie e le tecniche di indagine.
I destinatari di questa attività sono, per esempio, tutti quelli che avrebbero sempre amato fare un safari fotografico in un’area protetta dell’Africa o in qualche storico parco degli U.S.A. e vogliono scoprire che anche i parchi nazionali italiani possono offrire emozioni ed avventura, nel pieno rispetto della conservazione, anzi come contributo ad essa.
Per la partecipazione – aperta a soli 10 maggiorenni – è richiesta una quota di 300 euro, quale contributo per l’attività di gestione e conservazione faunistica dell’Ente.
Non è necessaria alcuna preparazione nel settore ma solo capacità fisica e vestiario adeguati ad operare in territorio montano.
Agli iscritti verrà fornita la documentazione tecnico-scientifica e la copertura assicurativa. L’Ente Parco garantirà la gran parte degli spostamenti in automezzo durante le operazioni.
I trasferimenti dall’alloggio prescelto ai luoghi di ritrovo – come le spese di vitto e alloggio – sono a carico dei partecipanti.
Maggiori informazioni, nonchè la modulistica per l’iscrizione, sono disponibili sul sito del Parco (alla voce “Progetti” sulla home si apre il link “Attività”, oppure alla voce “Esperienze di gestione faunistica”).
Le richieste di informazioni ed il modulo di iscrizione vanno indirizzate esclusivamente all’indirizzo cervo@parcoforestecasentinesi.it; www.parcoforestecasentinesi.it; www.cervo.forumfree.net.