Coronavirus, la seconda ondata: i settori coinvolti dall’imminente uscita del nuovo Dpcm

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Ci stiamo avvicinando verso una ulteriore chiusura anticipata di bar e ristoranti, dove negli orari di apertura i tavoli potranno essere composti solamente da un massimo di 6 persone. Dal punto di vista sportivo saranno vietati tutti gli sport da contatto, con tanto di limitazioni per palestre e piscine, mentre i ragazzi delle superiori entreranno a scuola alle 11 in modo da abbassare la percentuale di capienza all’interno dei mezzi pubblici. Inoltre l’ennesima tematica che in questi giorni rimbomba tra le mura di Palazzo Chigi è quella legata al lavoro in smart working, che aumenterà al 75%.

Questi sono solamente alcuni dei punti importantissimi che saranno inseriti nel nuovo Dpcm che sarà annunciato in giornata dal premier Conte, accompagnato dalle analisi del Comitato Tecnico Scientifico. Molto probabilmente rimarrà confermato l’obbligo di utilizzare la mascherina all’aperto e al chiuso, ma è chiaro che ci sarà un aumento delle restrizioni, dato che l’ultimo decreto, emanato solamente lo scorso 13 ottobre, non ha portato gli effetti desiderati per quanto riguarda l’aumento dei casi di positività giornalieri.

In poche parole la stretta sarà concentrata esclusivamente sulle attività che non saranno ritenute necessarie e quindi “non essenziali”, proprio perché molte di queste non dovrebbero andare ad incidere sul lavoro e sulla scuola. Probabilmente coloro che da questo punto di vista ne pagheranno davvero le spese saranno i ristoranti e i locali, limitati dalle restrizioni degli orari.

Il coprifuoco

Nel nuovo Dpcm dovrebbe rimanere in vigore il divieto di sostare di fronte ai locali pubblici oltre le 21, in modo da impedire possibili assembramenti. Da questo punto di vista un ulteriore provvedimento potrebbe prendere in considerazione la possibilità di uscire dalle proprie abitazioni oltre l’orario consentito solamente per esigenze di lavoro o motivi di urgenza, ovviamente dotati di autocertificazione.

Bar e ristoranti

Secondo il decreto attualmente in vigore la chiusura dei locali è prevista sempre per le ore 24, ma in queste ore si sta ancora valutando la possibile necessità di anticipare tale chiusura alle 23 o alle 22. Decisione che andrebbe comunque a penalizzare pesantemente le attività, che avrebbero il tempo contato per far accomodare la gente, prendere le ordinazioni e farla cenare. Probabilmente a queste condizioni sarebbero i clienti stessi a scegliere di rimanere direttamente a casa.

Lo sport

Tutti gli sport da contatto a livello amatoriale saranno vietati e con il nuovo Dpcm tale divieto andrà a riguardare anche le associazioni e le società dilettantistiche, proprio perché in molti per aggirare la legge avevano fatto la scelta di iscriversi ad enti dilettantistici per poter continuare a giocare. Per quanto riguarda le palestre non sarebbe stata ancora presa una vera e propria decisione, proprio perché si sta valutando se le misure introdotte all’interno di questi luoghi siano sufficienti a garantirne il normale svolgimento.

Le scuole

Al momento è esclusa la chiusura delle scuole, con il governo assolutamente determinato a non accogliere le richieste di alcune regioni sulla didattica a distanza. Al momento rimangono confermate le regole che vigevano in precedenza, ovvero utilizzo di mascherine e mantenimento della distanza di sicurezza. L’unica novità che si sta valutando sulla questione scuola risulta essere quella di scagionare gli ingressi alle 11 per i liceali.

Trasporti

Prima di imporre delle limitazioni per quanto riguarda i trasporti, il governo vuole attendere quali saranno gli effetti degli altri provvedimenti, che inevitabilmente dovrebbero vedere come conseguenza proprio una minore affluenza sui mezzi. Un aumento dello smart working e una suddivisione degli orari per quanto riguarda le scuole dovrebbero già impedire grandi assembramenti sui mezzi, ma tale situazione rimane ancora da valutare in prospettiva futura.

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