Non sono bastate le raccomandazioni del presidente della Nigeria a placare il sentimento di rabbia per via delle sparatorie andate in scena a Lagos. Tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio di ieri, quando le forze di sicurezza nigeriane hanno acceso il fuoco contro un centinaio di persone che si erano riunite per una protesta, causando ben 7 vittime e numerosi feriti.
Alcune foto pubblicate sui social da diversi testimoni raffigurano diversi manifestanti in fuga mentre le forze di sicurezza sparavano contro la folla. Altri individui hanno prestato soccorso alla gente colpita dai proiettili, con le ambulanze che sarebbero state respinte dai soldati stessi.
La sparatoria sarebbe avvenuta intorno alle 19 e il numero dei feriti avrebbe superato la trentina. Babajide Sanwo-Olu, governatore del Lagos, ha descritto quelle ore come “le più buie della loro storia come popolo”. Poco prima del caos i manifestanti si erano radunati in barba al coprifuoco di 24 ore imposto alla capitale della Nigeria, allestendo tende e tavoli che offrivano rinfreschi, cantando canzoni e sventolando bandiere nigeriane.
L’esercito nigeriano ha bollato tutte le segnalazioni di coinvolgimento come “fake news”, negando la presenza di agenti sul posto. Intanto Isa Sanusi, portavoce di Amnesty International ha confermato che “diverse persone sono state uccise dalla forze di sicurezza. Stiamo lavorando per sapere quanti sono”.