Per il calcio mondiale oggi non è una giornata come le altre, perché il 23 ottobre di 80 anni fa (1940) nasceva Edson Arantes do Nascimento detto Pelé. Il brasiliano più famoso della storia del calcio ha anticipato un’epoca, diventando a tutti gli effetti l’inventore della modernità calcistica. Senza di lui il calcio non sarebbe stato come adesso e i giocatori non percepirebbero le cifre astronomiche che siamo abituati a sentire ogni giorno quando si parla di calciomercato.
Se dovessimo affidarci solamente ai numeri basterebbe ricordare i 3 Mondiali vinti da protagonista con il Brasile (Svezia 1958, Cile 1962 e Messico 1970) e i 1281 gol ufficiali. Basterebbe questo per far saltare l’asticella delle statistiche, eppure quando si parla di Pelé non ci sono in ballo solo numeri, ma anche migliaia di pagine di storia del calcio.
Edgardo Andraida, venuto a mancare il 5 settembre 2019, era un portiere argentino ed è entrato a far parte della storia nel momento in cui divenne “colui che subì il gol numero 1000 di Pelé”, realizzato su calcio di rigore nel match tra Santos e Vasco de Gama del 19 novembre 1969.
Pelé è stato il primo cittadino del mondo della storia del calcio, un primo esempio di giocatore/attore, con il film “Fuga per la vittoria”, con tanto di gol realizzato in rovesciata al primo ciak, senza nemmeno il bisogno di ripetere la scena una seconda volta. Il mito olandese Johan Cruijff, che invece era soprannominato il “Pelé bianco”, descrisse il brasiliano come “l’unico giocatore che sia riuscito a sorpassare i confini della logica”.
Proprio oggi Pelé ha ringraziato tramite un videomessaggio tutti coloro che si sono ricordati del suo 80esimo compleanno: “spero che quando andrò in cielo Dio mi riceva come fanno qui sulla terra, grazie al calcio”. Sigge Parling, difensore svedese che ebbe la sfortuna di marcare Pelé durante la finale mondiale del ’58, dopo la partita disse: “Dopo il quinto gol avevo voglia di applaudirlo anch’io”.
Eu adorei a homenagem, entende? https://t.co/TS7j8Y22Qf
— Pelé (@Pele) October 23, 2020
Se da un lato è vero che a 80 anni gli acciacchi si fanno sentire, dall’altro è anche vero che quando sai di essere stato un marziano per i tuoi avversari e per tutti quelli che verranno dopo, non risulta possibile trascorrere dei brutti compleanni.