Corigliano-Rossano a Open Studi con progetto Dynamis Living di Francesca Felice

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Dalla scomposizione e ri-collocazione degli oggetti di senso pre-esistenti, dalla forza e potenza per virtù propria degli elementi ereditati, con l’introduzione di cromie emozionali ed evocative, nello stesso ambiente originario ri-prendono forma nuove linee significanti. È l’altra sintassi del déja-vù: l’energia degli spazi ri-abitati. Si chiama Dynamis Living – La forza dell’abitato esperienziale, l’evento-progetto proposto dall’architetto Francesca Felice (Studio Tecnico PF) per l’edizione 2020 della manifestazione Open Studi Aperti, promossa ogni anno dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC).
La due giorni nazionale che si concluderà oggi sabato 31 ottobre accomuna idealmente tutti gli studi italiani in un unico grande evento diffuso in tutto il Paese, nell’ambito del quale gli studi di architettura apriranno contemporaneamente le loro porte al pubblico. Il progetto di Francesca Felice (unico partecipante da Corigliano-Rossano) rappresenta uno dei soli due eventi proposti nell’intera provincia di Cosenza (insieme allo studio degli architetti Sabrina Mainieri e Gaetano Leto di Castrovillari) sui 31 complessivamente presentati in Calabria e 241 in Italia.
Dichiaratamente ispirato dalla Metafisica di Aristotele, spiegato in quattro tavole dedicate ad uno dei progetti di interior design dello Studio Tecnico PF, l’architetto Felice suggerisce un metodo per progettare il cambiamento che definisce metamorfosi senza invasioni. Il clip è disponibile sulla piattaforma web di Open Studi Aperti (https://studiaperti.com/studio-tecnico-pf-francesca-felice-architetto/) e su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=uJgFnvJXuL4&feature=emb_logo.
Partendo (Tavola 1) dal luogo stesso che ispirala forma del cambiamento. Lo pensiamo ed attuiamo – spiega l’architetto – come una trasformazione di quello che c’era prima, non come una mera sostituzione del vecchio. Ogni luogo ha una storia da raccontare e suggerisce diverse possibilità di riuso delle sue componenti originarie. Questo progetto parte da ciò che resta e prosegue con ciò che cambia. La ri-funzionalizzazione (Tavola 2) è guidata – prosegue – dal concetto di proporzione degli oggetti che abitano un luogo. Questi ambienti, infatti, sono stati svuotati per poi essere riempiti nuovamente. Abbiamo ri-utilizzato buona parte dei mobili già presenti, scomponendoli e ricollocandoli con una disposizione diversa e l’aggiunta di elementi che ha riequilibrato proporzioni e prospettive.
L’obiettivo che ci ispira (Tavola 3) è quello di arrivare ad una sensibile metamorfosi del luogo senza invasioni, con il solo utilizzo di colori e materiali. In questo intervento di ri-funzionalizzazione degli spazi – continua – non ci sono, infatti, mutamenti radicali che ri-disegnano l’ambiente. Tutto resta uguale: tramezzi, pavimento ed infissi; eppure tutto cambia completamento agli occhi del visitatore. Ecco la forza (dynamis, dal greco classico) dell’abitato esperienziale. (Tavola 4).
Valore aggiunto degli interventi di interior design dell’architetto Felice si conferma l’installazione finale di elementi disegnati in esclusiva per il committente. Come, nel progetto presentato, il quadro realizzato ad hoc e che – conclude – trae ispirazione dall’identità e dalla storia familiare di chi abita l’appartamento. È un quadro materico che evoca il mare, il movimento, la forza (la dynamis aristotelica) ed il cambiamento. I toni utilizzati sono quelli scelti per le pareti e per questo esprime d’impatto la volontà di farne parte esso stesso, come declinazione sincretica del tutto. L’accenno dei colori ne esalta l’energia (che, per Aristotele, della forza rappresenta l’esercizio).
Open Studi Aperti, confermato e diversificato nelle modalità di partecipazione in questa fase difficile Covid, si conferma un’occasione per far conoscere il mondo dell’architettura al grande pubblico e ai non addetti ai lavori. Lo scopo principale è quello di avvicinare alle specializzazioni ed agli ambiti in cui operano i singoli studi e di stimolare gli stessi architetti a promuovere il proprio lavoro e la propria attività. L’ambizione è quella di rappresentare nel senso più ampio l’intera categoria e non solo la singola attività professionale per avvicinare l’architetto al cittadino e far comprendere l’importanza dell’architettura e della figura dell’architetto.

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