Tutto passa di qua è il nuovo lavoro discografico di Fabio Furnari, cantautore, editore e produttore discografico siciliano trapiantato a Roma, con l’etichetta Terre Sommerse, in uscita a gennaio 2021.
Il disco è il frutto di oltre due anni di lavoro e di ricerca negli arrangiamenti, curati da Gianfranco Mauto ad eccezione dei brani I poeti e Sul colle reciso affidati a Fabio Fraschini.
L’artista, da sempre lontano dalla frenesia dei tempi delle uscite discografiche, anche in questa occasione ha fatto della ricerca sonora e dei contenuti una caratteristica fondamentale del proprio percorso.
In virtù di ciò l’album segna una nuova svolta musicale, attraverso una chiave di lettura focalizzata sull’elettronica, ispirata proprio dalla collaborazione con il musicista Gianfranco Mauto.
In un momento particolare come quello che stiamo vivendo l’artista ha voluto mandare un segnale di rinascita ma soprattutto ha voluto dare uno spunto di riflessione ponendo interrogativi sulla direzione spirituale e materiale che l’uomo sta sperimentando in questa “nuova era”.
Ha volutamente toccato con leggerezza argomenti di natura ecologica ed esistenziali affrontati nei brani Non chiamarmi amore e L’uomo non aveva più parole, alleggerendo i testi con andamenti musicali pop. Ironico il brano I poeti. Da sottolineare l’omaggio alla Sicilia, terra di origine dell’artista che raramente si è esposto sotto questo aspetto, attraverso la canzone Quann’eru carusu: il cantautore prende spunto dai suoi ricordi d’infanzia per introdurci in un’atmosfera musicalmente incantevole, che tuttavia intende denunciare ancora una volta lo sfruttamento di una terra dalle mille contraddizione da parte di chi da sempre la violenta: “…vui nun capiti comu a genti cammina a stu munnu senza spiranza, pirchì in sta vita un su nenti i gesti da vostra mala crianza” (…voi non capite come la gente cammina in questo mondo senza speranza, perchè in questa vita non sono niente i gesti della vostra cattiveria).