Un piccolo passo avanti da parte degli USA per la tutela dell’ambiente potrebbe essere di buon esempio in tutto il resto del pianeta. È di questi giorni, infatti, la notizia che la Food and Drug Admistration, l’autorità statunitense che vigila sui farmaci, ha bandito gli inalatori per l’asma perché conterrebbero sostanze che danneggiano la fascia protettiva di ozono e che Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” ritiene che valga la pena di comunicare per far comprendere la necessità di un cambiamento a partire dalle cose più scontate, affinché vi sia un miglioramento anche nelle politiche globali di tutela ambientale.
Sul punto, la FDA ha reso noto che a partire dal 31 dicembre 2011 chi utilizza inalatori per asma senza prescrizione dovrà necessariamente munirsi di un’apposita prescrizione medica, eventualmente scegliendo fra i prodotti meno dannosi per l’ambiente. Come è noto, infatti, i classici inalatori anti-asma da banco contengono epinefrina, una sostanza che riduce l’ozono, contribuendo quindi a danneggiare l’ambiente.
Se da una parte l’amministrazione americana si dimostra attenta alla tutela ambientale, dall’altra viene richiesto qualche piccolo sforzo economico e comportamentale ai soggetti asmatici.
Per quanto riguarda i costi, va specificato che gli inalatori che non contengono l’epinefrina potrebbero costare sino a tre volte di più degli altri usati sinora. Quanto all’aspetto sociologico, una campagna di sensibilizzazione pubblicizzata dalla CBS indica i comportamenti “environment friendly” degli asmatici che riteniamo importante ribadire anche per i nostri concittadini: dall’evitare di fumare e tenere animali domestici, al programmare le uscite di casa quando l’aria è più pulita, passando per un corretto ed equilibrato esercizio fisico che eviti gli eccessi.