“Comunisti immaginari. Tutto quello che c’è da sapere sul Pci” di Francesco Cundari

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Dal 2008 per la prima volta fuori dal Parlamento italiano. Dal 2009 fuori anche dal Parlamento europeo. Vent’anni dopo la caduta del muro di Berlino e diciotto anni dopo il crollo dell’Unione sovietica i comunisti sembrano scomparire anche dalla scena politica italiana, tanto che nemmeno Berlusconi ne parla più.
Quali sono le ragioni di una così lunga persistenza e di una tanto repentina scomparsa?
Il comunismo di oggi è ancora reale o sopravvive solo nel nostro immaginario? Cundari attraverso il suo “Comunisti immaginari. Tutto quello che c’è da sapere sul Pci” in libreria per i tipi di Vallecchi ( pp. 360, 16 Euro) ricostruisce, con tratti a volte tragici, a volte esilaranti, l’esperienza di dirigenti, quadri di partito, militanti e intellettuali che nel comunismo hanno creduto; le loro speranze, l’immaginario che hanno proiettato sul partito e la rappresentazione che hanno dato di sé.
L’autodifesa convinta di Amadeo Bordiga davanti al Tribunale speciale, il drammatico colloquio fra Togliatti e Lajolo sulle responsabilità del Migliore nei crimini dello stalinismo, una strofa dimenticata di Bandiera rossa… un racconto che abbraccia l’intera storia del Pci, fino al nuovo Partito democratico, con aneddoti curiosi e risvolti inaspettati, di grande attualità.

L’autore
Francesco Cundari, giornalista, classe 1978. Dal 2002 al 2006 ha lavorato nella redazione de Il Riformista, per poi passare a Il Foglio come cronista politico. Attualmente è direttore di Red Tv.

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