Ma sarà davvero come ce lo hanno fatto credere oggi i maggiori giornali nazionali e regionali la storia del ritrovamento del container individuato a circa 120 metri di profondità a largo delle coste dell’isola d’Elba, nel bel mezzo del santuario dei cetacei? O c’è qualcosa d’altro che non ci viene raccontato da chi sa veramente come si sono svolti i fatti. Il dubbio ci viene dopo aver sentito cosa ne pensa dell’accaduto uno che è, come si dice in una formula condivisa, una persona che è al corrente dei fatti. Noi, per garantirgli l’immunità ed evitargli ripercussioni varie nel mondo del lavoro, lo chiameremo con il nome di Gian Carlo.
Gian Carlo, lei lavora nel’ambiente del recupero marino?
Sì, ci lavoro da anni.
Cosa c’è a largo dell’Elba?
Qualcosa ci potrebbe essere, dove però non è dato sapere.
Ma qualora fosse individuato il container da rimuovere come si dovrebbe procedere?
Ci sono determinate tecniche che devono essere seguite, ma diventa un’operazione assai difficoltosa per non dire costosa. Poi si sa che l’acqua è quell’elemento che non trasmette contaminazione; solo i pesci potrebbero essere interessati.
Ma sull’oggetto che è stato rintracciato cosa ha da dire?
Mi sembra impossibile che sia quello che si deve cercare. Vuole che gliela dica tuta? Per me è un depistaggio; si è fato trovare quest’oggetto per non cercare altrove, dove ci potrebbe essere qualcosa di davvero inquietante.
Depistaggio, cosa glielo fa pensare?
A dove è stato trovato; le dimensioni che sono davvero insolite; un container che si definisce tale ha altre misure e non queste. E poi, non secondario, l’area dove giaceva. E’ mai possibile che si pensi di scaricare in mare un contenitore tossico incrociando in un tratto di mare così trafficato come quello preso in esame? Il rischio che ti incrocino altre navi è altissimo; sena considerare il periodo dell’anno, quando per mare trovi pure i panfili e le imbarcazioni da diporto. A me tutta l’operazione puzza, non mi convince; anche perché dal punto di vista dei risultati conseguiti non è stata esaltante.
E’ stato fatto trovare “l’oggetto” per accontentare l’opinione pubblica?
Sì, ma anche per dare credibilità alla fonte che aveva trasmesso l’informazione. Ma secondo il mio punto di vista non è qui che si deve cercare, ma altrove…