Papi, «Al Bocchetto un’area di stoccaggio»

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Porto Azzurro –  «Un’area di stoccaggio niente di più». Maurizio Papi, sindaco di Porto Azzurro è tranquillo. L’accusa di aver violato le norme sullo smaltimento dei rifiuti, quelle legate a una discarica abusiva di circa 20mila metri quadrati in località Bocchetto non lo preoccupano più di tanto. O almeno dal punto di vista morale, quello di aver agito in piena regola, secondo consuetudine. Il tutto alla luce del sole. Un’area di proprietà comunale dove venivano ammassati gli scarti delle potature degli alberi, un’area ben delimitata, recintata. Controllata periodicamente anche dagli uomini della partecipata del comune: D’Alarcon. Diversa l’opinione degli inquirenti che, dopo i controlli dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Grosseto, lo hanno denunciato insieme al dirigente dell’area tecnica accusandoli di aver permesso la creazione di una discarica abusiva.
Nella zona, auto fuori uso, batterie al piombo, rifiuti di potatura e provenienti da attività di manutenzione stradale. Dice Papi. «Sia ben chiaro noi come Comune non abbiamo realizzato, né gestito, alcuna discarica abusiva. La zona interessata è di proprietà del Comune ma l’avevamo ben delimitata: i due accessi erano stati chiusi: da una parte con una serie di vasi di fiori, dall’altra una catena con un lucchetto».
Doveva servire per deposito, come oramai era accaduto da tempo. Rimarca Papi: «Sia ben chiaro, si tratta di una proprietà dell’amministrazione comunale dove anche per le consuetudini che diventano poi norma, veniva destinata a zona per l’ammassamento, provvisorio, delle potature degli alberi e del verde comunale. Forse anche alcuni privati la utilizzavano in tal senso». Proprio per dare delle regole, anche alla luce dei controlli degli uomini del corpo forestale che avevano fatto presente quel disordine ambientale, la zona era stata chiusa. Rimarca Papi: «Avevamo ben delimitato i due accessi. Quello a ridosso della strada provinciale ostruito con vasi di fiori dismessi e l’altra entrata con un cancello e una catena. Certo nella zona non c’erano solo potature di alberi. Per esempio anche alcune imbarcazioni abbandonate sequestrate dell’autorità marittima che erano stata, provvisoriamente, messe al Bocchetto. Se c’erano anche auto? Nella zona c’è una carozzeria ma non ci sono legami. Le auto che si trovavano all’interno erano senza targa. Abbandonate dai proprietari. Proprio per questo motivo avevamo, nelle settimane passate, ricevuto delle segnalazioni del proprietario della carrozzeria perchè si risalisse ai veri responsabili del fatto. Non era certo un’area di stoccaggio. Se qualcuno ne ha approfittato dovrà pagarne le conseguenze non certo noi come amministrazione che avevano messo in atto tutte le procedure del caso».
Di certo proprio per regolamentare la zona nelle ultime settimane erano state fatte delle procedure di gara per i lavori di pulizia. Angelo Banfi è il vice sindaco della giunta Papi. Commenta: «Questa notizia ci ha colto di sopresa. Per due motivi, uno perchè come Comune avevamo cercato di porre un freno agli abusi, poi perchè la qualità ambientale è un nostro punto chiaro di riferimento».
Baldo Puccini

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